Articolo di Francesco Bettin
Foto di Roberto De Biasio
Suggestivo e di gran classe a Vicenza Jazz è stato anche il Solo Piano Night di Shai Maestro, pianista israeliano di grande fama e di scuola notevole, impegnato in una lunga tournée che lo sta portando in questo periodo (tra il resto) anche in Giappone, mentre subito dopo di lui era in programma Sullivan Fortner, per quanto di quello non diremo niente non avendo potuto assistere, per motivi personali, al suo salire sul palco.
Due nomi, comunque, ancora di spessore, due pianisti di ottimo livello che spiegano ancora una volta come il festival jazzistico di Vicenza sia una perla, che diventa sempre più lucente e preziosa.
Un appuntamento, quello con Shai Maestro che ha convinto pienamente, grazie a un virtuosismo delicato, sobrio e di grande espressione musicale, ripagato dalla folta presenza di un attentissimo pubblico che ha riempito in ogni ordine i posti delle gradinate e della platea del Teatro Olimpico.
Un percorso compiuto, deciso, quello di Shai Maestro, che tra i suoi momenti di maggiore ispirazione ha saputo e voluto esibirsi anche in una delicatissima Ninna nanna per Gaza, estenuante, dolce, naturalmente intrisa di commozione come è giusto che sia, vista la complicata questione in Medio Oriente che si trascina da una vita, e che si è complicata a livelli assurdi negli ultimi tempi.
Nella penombra olimpica, sobria, mesta nell’ambito di questa ninna nanna, Shai Maestro ha usato le proprie dita sul pianoforte per un costante lamento, un dolore che tutti abbiamo sentito dando un suo contributo da uomo di cultura, di musica, con quello che ha avuto a disposizione, il suo strumento. Del resto il suo repertorio, raffinatissimo, ha sempre pescato nelle sette note più evolute, significative, raggiungendo vette di grande estasi, e il rigore del silenzio sentito in sala (maleducati a parte che, come quello a me vicino, si son guardati sul telefonino più volte cosa stavano facendo Inter e Napoli, si parla di calcio, purtroppo) ha certificato questa atmosfera sentita e passionale.
Ogni suo brano, pochi ma ottimi, ha penetrato nei cuori la sapienza, svelando studi, esperienze, pensieri di anni, alternando morbidi, gentili movimenti musicali. Il musicista , sguardo spesso obliquo, spostato verso l’opposto della platea ovvero nel corridoio olimpico opera di Vincenzo Scamozzi come le altre vie di Tebe, in una concentrazione senza pari, è rimasto assorto in uno stato meditativo, a “sentire” lo strumento, la sua voce, lo stesso contesto palladiano. Parabole, espressioni di grande musica, trascinanti in un vortice assoluto, come nei brani-cover, o in “Gloria” e “Confirmation”. E il pubblico, quel numeroso pubblico accorso non ha potuto certo mancare, ancora una volta di tributare a Shai Maestro lunghi, ripetuti applausi.
Nel frattempo il festival si sta avviando verso la fine di questa apprezzata eduzione…
Scaletta:
Prelude to a Kiss (Ellington)
Round midnight (Monk)
Gloria
When you stay seeing
Confirmation (Parker)
BIS:
Luiza
NEW CONVERSATIONS VICENZA JAZZ – ELOGIO DELL’ERRORE 15-25 MAGGIO 2025
Il Festival Vicenza Jazz è prodotto dal Comune di Vicenza in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e realizzato in coproduzione con Trivellato Mercedes Benz
SHAI MAESTRO Vicenza, Teatro Olimpico, 15.05.25
con Shai Maestro (pianoforte)
www.shaimaestro.com
Facebook: Shai Maestro
YouTube: Shai Maestro
Instagram: shaimaestro
Si ringrazia l’organizzazione, il Teatro Comunale di Vicenza, la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, gli uffici stampa
Vicenza, Teatro Olimpico – visto il 18.05.25