Sound&Vision

Sara Zaccarelli @ La Braceria

“sono cresciuta a pane e Black Music”

Cosi ama porre l’accento Sara Zaccarelli presentando se stessa, e dal vivo l’ha confermato ampiamente. Cantante, autrice, compositrice e musicista, Sara vince il MEI Super Stage 2020, ponendosi così ben in vista sia alla critica sia al pubblico, che scopre una ragazza talentuosa e da un futuro sicuramente radioso.
Il suo punto di riferimento è Etta James, e credetemi, ne porta la stessa grinta e anche la medesima anima musicale! All’orizzonte non ci sono limiti artistici, può comodamente passare attraverso il soul e arrivare come nulla fosse al gospel, la naturalezza è la sua arma vincente, oltre che la bellezza; spigliata sul palco ma precisa e pignola per ottenere il massimo dalle esibizioni dal vivo. Da un po’ di tempo si è tuffata nella composizione di brani originali senza dimenticare le sue origini soul e il valore assoluto della sua magnifica voce, ritenuta da tutti gli addetti, unica nel suo genere.
Nudha, come ama farsi chiamare e che assegna il nome artistico ai suoi progetti, è attratta dalla musica fin da piccolissima e all’età di undici anni si avvicina al canto. E da li è stata tutta una salita, con tanti incontri importanti, uno su tutti è stato con Rita Girelli fenomenale bassista e “maestra” del soul che conta. Nudha scrive testi autobiografici aprendosi allo spettatore in maniera totale, senza filtri, vuole farsi conoscere e apprezzare per quello che è realmente. Ed è così anche sul palco, con il suo sguardo felino che cattura l’attenzione immediata di chi lo ascolta. Questa sera alla Braceria ha cantato per ben due ore senza sosta confermandosi tra le …nuove voci dal futuro vincente! Seguitela ne vale la pena!

https://www.instagram.com/vocenudha/ 

https://www.facebook.com/sara.zaccarelli.1/?locale=it_IT 

 

Sara Zaccarelli & the Soul Brothers
La Braceria (Bo) 14 3 2025

Sara Zaccarelli voce

Giacomo Fantoni chitarra

Davide Passarini basso

Marco Raimondi batteria

About the author

Alessandro Ettore Corona

Alessandro Corona nasce a Bassano del Grappa (VI) nel ’57. Dopo aver vissuto in varie zone del Veneto, si trasferisce a Bologna negli anni’70, seguendo tutto il movimento artistico di quel periodo; dai fumetti di A. Pazienza e N. Corona, alla musica rock britannica e americana, a quella elettronica di stampo tedesco, al cinema d’avanguardia tedesco e francese, per approdare poi alla scoperta della fotografia internazionale seguendo corsi di approfondimento e di ricerca.

Scatto per non perdere l’attimo.
Esistono delle cose dentro ognuno di noi, che vanno messe a fuoco.
Esistono cose che ci circondano e che non vanno mai perse, attimi che possono cambiare il nostro futuro; ognuno di noi ha un’anima interiore che ci spinge verso quello che più ci piace o ci interessa.
Io uso la macchina fotografica come un prolungamento del mio braccio, la ritengo un contenitore enorme per catturare tutti quei momenti che mi appartengono.
Passato e futuro si uniscono fondendosi insieme e per caratterizzare l’anima degli scatti creo una “sensazione di fatica” nella ricerca dell’immagine mettendo in condizione l’osservatore, di ragionare e scoprire sé stesso dentro l’immagine.
Trovo interessante scattare senza pensare esattamente a quello che faccio; quando scatto il mio cuore muove un’emozione diversa, sento che la mia mente si unisce con estrema facilità al pulsante di scatto della mia macchina, non esito a cercare quel momento, non tardo un solo secondo per scattare senza riflettere.
Il mio mondo fotografico è principalmente in bianco e nero, il colore non lo vedo quasi più, la trasformazione cromatica è immediata.
Non esito: vedo e scatto!
La riflessione per quello scatto, si trova in mezzo tra il vedere e lo scattare senza esitare sul risultato finale, senza perdere tempo in quel momento.
Diventa immediato per me capire se quello che vedo e che intendo scattare può essere perfetto,
non trovo difficile esprimere quello che voglio, la macchina fotografica sono io.
Ogni scatto, ogni momento, ha qualche cosa di magico, so che posso trasmettere una riflessione quindi scatto senza cercare la perfezione estetica perché nella fotografia la foto perfetta non esiste, esiste solo la propria foto.
Works:
Fotografo e grafico: Mantra Informatico (cover CD), Elicoide (cover LP)
Fotografo ufficiale: Star for one day (Facebook). Artisti Loto (Facebook)
Fotografo ufficiale: Bowie Dreams, Immigrant Songs, Roynoir, Le Sciance, Miss Pineda.
Shooting: Federico Poggipollini, Roynoir, Heide Holton, Chiara Mogavedo, Gianni Venturi, Double Power big band, Progetto ELLE, Star for one day, Calicò Vintage.
Radio: Conduttore su LookUp radio di un contenitore artistico, con la presenza di artisti.
Fotografo ufficiale: John Wesley Hardyn (Bo), Reelin’and Rocking’ (Bo), Fantateatro (Bo), Nero Factory (Bo), Valsamoggia Jazz club (Bazzano), Friday Night blues (Bo), Voice club (Bo), Stones (Vignola), il Torrione (Fe), L’officina del gusto (Bo), Anzola jazz, Castelfranco Emilia blues, Bubano blues, Mercatino verde del mondo (Bo), L’Altro Spazio (Bo), Ramona D’Agui, Teatro del Pratello (Bo), P.I.P.P.U Domenico Lannutti, Insegui L’Arte (Badolato CZ), Artedate (Mi), Paratissima Expo (To), Teatro Nuovo e club Giovane Italia(Pr), Teatro Comunale e Dehon (Bo), Teatro delle Passioni (Mo).

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