Interviste

Ruggero de I Timidi

Oggi ti senti meno timido rispetto ai tuoi esordi? Adesso sono più Ruggero de Gli Spavaldi se vuoi (risate, ndr)

Dopo una serie di personaggi indimenticabili, il cabarettista Andrea Sambucco nel 2013 ha creato la figura di Ruggero de I Timidi, il leader di una band immaginaria non più in attività. Il successo riscontrato nelle sue apparizioni in notissime trasmissioni televisive, quali Colorado Cafè, Zelig e Quelli che il calcio, ha lanciato Ruggero nel mondo discografico, portandolo a pubblicare ben cinque dischi di inediti più un album dal vivo registrato al Live Music Club di Trezzo Sull’Adda. Lo abbiamo incontrato al Teatro Sant’Andrea di Pescara il 15 marzo poco prima della data del suo spettacolo “Stay Hungry Stay Timid”.

Ciao Ruggero, come va? Come sta andando il tour?
Sto bene. Sono stanco, ma in maniera positiva. Stiamo girando l’Italia con questo nuovo show che ci sta dando tante soddisfazioni sia dalla parte della partecipazione del pubblico sia perché la gente esce molto contenta: fanno quelle cose ordinarie come applaudire o urlare il tuo nome. E’ tutto molto bello.

Cosa dobbiamo aspettarci da questo spettacolo chiamato Stay Hungry Stay Timid?
E’ un Ruggero al top dopo 12 anni di carriera, come dichiara lui stesso, o io, non so bene chi sta parlando in questo momento. Credo che lo scopriremo più avanti, ora sto avendo problemi di identità (risate, ndr). E’ un Ruggero che sa di essere a fine carriera, o perlomeno fa finta di saperlo, per cui si sente un po’ come Elvis a Las Vegas. Questo è, diciamo, l’inizio dello spettacolo. Poi in realtà si scoprirà alla fine se la carriera andrà avanti oppure no, adesso non voglio fare spoiler, ma, posso dirti, che se ci sono 45 date un indizio che tutto questo non possa finire c’è.

Oggi ti senti meno timido rispetto ai tuoi esordi?
Adesso sono più Ruggero de Gli Spavaldi se vuoi (risate, ndr). All’inizio la timidezza era il fattore che mi ha contraddistinto, facendo sfociare questo nobile sentimento in canzoni di dubbio gusto. Attualmente queste composizioni sono conosciute e non posso più nascondermi dietro la timidezza. Devo essere più un frontman, non come Vasco, ma più come un Kekko dei Modà direi.

Tra teatro, cinema e televisione a quale ambiente ti senti più affine?
Sicuramente il teatro perché riesco ad essere più me stesso artisticamente, pur essendo autore e regista delle cose che produciamo io e mia moglie Fabiana insieme ad altri autori tra cui Alessio Parenti.

In Italia il genere parodistico/demenziale gode ancora di buona salute secondo te?
Sai che non lo so, nel senso che ormai è un genere assodato, ma che deriva da un universo discografico che si prendeva molto sul serio. Tutti i vari Elio e le Storie Tese o Skiantos andavano a rompere quella dinamica abbastanza standardizzata. Ti faccio l’esempio della prima partecipazione di Elio al Festival di Sanremo, che ha rischiato anche di vincere o probabilmente ha vinto come dicono in molti, andando a scardinare i clichès sanremesi. Questo adesso c’è meno anche perché nella musica odierna sono già presenti contaminazioni parodistiche: gli artisti che cantano oggi inseriscono elementi di comicità volutamente trash, andando a disperdere quella valenza. Così il demenziale non ha più senso di esistere sdoganato alla mercè di cantanti che utilizzano la stessa cifra stilistica.

Faccio una domanda direttamente ad Andrea: nella creazione di Ruggero quanto ti ha ispirato il movimento beat italiano degli anni 60?
Tutto nasce da mio padre che me li indicava in tv, quando magari ci andavano e mi diceva: “Sai, lui è Nico de I Gabbiani” oppure “Lui è Mal dei Primitives”. Io bambino vedevo delle persone sul palco da sole e mi chiedevo: “Ma questi Primitives, questi Corvi dove sono?” A me piaceva il concetto del solista che aveva lasciato il gruppo, ma che aveva bisogno del nome della band per far capire lui chi fosse.

Puoi darci qualche anticipazione futura?
Sicuramente un libro in stile Harmony, o meglio Timidy, rigorosamente con la Y, dal titolo “Tsunami Di Passione”, che racconta la storia di “Timidamente Io”. In estate torneremo a suonare con la band al completo, mentre faremo la reprise di “Stay Hungry Stay Timid” in autunno. Per adesso con le anticipazioni mi feremerei qua.

 

Ruggero De I Timidi: https://www.facebook.com/RuggeroDeITimidi

Produzioni Timide: https://www.facebook.com/produzionitimide

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Giovanni Panebianco

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