Roma si tinge ancora una volta dei colori dell’arcobaleno per il suo Roma Pride 2025, una manifestazione che quest’anno vede come madrina d’eccezione la talentuosa Rose Villain. L’artista, con la sua voce e il suo impegno, si è fatta portavoce dei diritti negati e della lotta per l’uguaglianza, ribadendo l’importanza di un fronte comune contro l’odio e la discriminazione.
La parata, giunta alla sua 31esima edizione, ha preso il via sabato 14 giugno da Piazza della Repubblica, snodandosi per le vie della Capitale con una quarantina di carri allegorici e migliaia di partecipanti. Un fiume colorato di persone, associazioni e gruppi della società civile, da Famiglie Arcobaleno a Gender X, da Libellula a Disability Pride, ha sfilato per chiedere a gran voce una società più inclusiva e rispettosa di ogni individualità.
Il corteo ha attraversato punti nevralgici della città, partendo da Piazza della Repubblica e arrivando a Viale delle Terme di Caracalla, passando per Piazza dei Cinquecento, via Cavour, Piazza dell’Esquilino, via Merulana e via Labicana. Un percorso che ha trasformato le strade di Roma in un simbolo vivente della lotta per i diritti civili.
Rose Villain, al secolo Rosa Luini, ha espresso grande entusiasmo e onore per l’incarico di madrina del Roma Pride. In conferenza stampa, ha sottolineato come la musica sia una forza capace di connettere le persone e di propagare amore, definendola una vera e propria “cura”. L’artista ha lanciato un messaggio chiaro e potente: “L’odio sta dilagando, la lotta delle persone LGBTQIA+ deve essere la lotta di tutti”.
Ha evidenziato come i governi stiano utilizzando la cultura “woke” e i corpi delle persone queer per fini di propaganda politica, un fenomeno che rende ancora più urgente l’impegno di tutti. Per Rose Villain, essere presenti a questo Pride significa scegliere tra odio e amore, con la consapevolezza che l’amore ha il potere di rimarginare le ferite e di unire.
Questo momento di festa e condivisione ha rafforzato il messaggio di unità e amore, dimostrando come la musica e l’arte possano essere potenti strumenti di cambiamento sociale. Rose Villain ha invitato il pubblico a ballare e a godere del momento, sperando che fosse un’esperienza indimenticabile, come di certo lo è stata per lei.
