E’ tutto il pomeriggio che canticchio ‘sto ritornello; Skardy lo scrisse per il controverso concerto che la band inglese tenne a Venezia nel 1989(*), a me è entrato in testa per l’uscita nelle sale della riedizione 2025 del film-documentario Pink Floyd at Pompeii.
Rimasterizzato, digitalizzato in 4k e Dolby Atmos, proposto per soli 7 giorni (poi diventati 14, fino al 7 maggio), a precedere l’uscita dell’album in CD e vinile il 2 maggio, per la prima volta in edizione completa ed ufficiale.
Attenzione: molti negozi di dischi apriranno alla mezzanotte tra il primo ed il due maggio, a buon intenditor….
Gran bel lavoro! Ottima resa acustica, immagini pulite ed emozionanti, solo il formato in 4:3 tradisce i suoi 53 anni.
Eh, sì, siamo nel 1972, anzi MCMLXXII per essere in tema, esce il film che documenta l’esibizione senza pubblico che il gruppo londinese tenne nel 1971 a Pompei nell’anfiteatro romano.
L’ambiente è oltremodo suggestivo, le immagini si fondono con i suoni, siamo negli anni della psichedelia, è da poco uscito Middle e Obscured by clouds è pronto, in piena linea musicale con il fondatore Syd Barrett che ha da poco lasciato la band per i suoi noti problemi mentali e di dipendenze, ma già si intravede, e nel film chiaramente, la mano del bassista Waters che traghetterà i Pink Floyd verso il loro più grande successo: The dark side of the moon.
Interessanti alcune dichiarazioni contenute nel film: “non siamo il gruppo degli allucinogeni e del LSD, non più”, ed ancora: “l’elettronica è entrata nel rock e noi la usiamo, ma non vogliamo che sia l’elettronica ad usarci, è successo in passato, ora cerchiamo di evitarlo”, chiare allusioni ad un punto di svolta concretizzatosi proprio a cavallo di quel concerto surreale a Pompei.
Nel film ci sono anche alcune parti dove il gruppo è ripreso durante le prime registrazioni di The dark side of the moon, che sarebbe uscito di lì a due anni, ingegnere del suono certo Alan Parsons, studi…Abbey Road, of course!
Il tormentone dei Pitura Freska mi ha finalmente lasciato, ma uscendo dal cinema mi frulla in mente una domanda: quale sarebbe stata la storia, l’evoluzione dei Pink Floyd se Syd Barrett non avesse lasciato la band?
Provocazione? Può darsi….
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(*) 200.000 persone a Venezia e si calcola circa 100 milioni nel Mondo a vedere la diretta RAI.