Da oltre venticinque anni, i Lacuna Coil sono tra i più rappresentativi esponenti del metal italiano nel mondo; possono contare, infatti, in un nutrito zoccolo duro di fan che va ben oltre la nostra nazione. Arrivati al decimo album in studio è normale avere delle aspettative alte, che andremo insieme a scoprire se sono state soddisfatte o meno.
L’elemento gothic è sempre presente, ma non è sicuramente il fulcro portante del loro sound, ormai zeppo di contaminazioni perlopiù provenienti da oltreoceano: “The Siege”, prima traccia di Sleepless Empire, è una tempesta metalcore tenuta a bada dalle voci di Cristina Scabbia e Andrea Ferro, che danno una reale sensazione di aver trovato la loro giusta dimensione nel binomio luce/buio. In “Oxygen” la cantante si concede anche qualche incursione nello screaming, così come possiamo godere dei suoi acuti in “Sleep Paralysis”, mostrando una versatilità immutata nel tempo. Il singolo “Gravity” ci aveva anticipato la bontà dell’album, mettendo in risalto un ritornello impossibile da dimenticare, ma non saranno pochi i momenti indelebili come, ad esempio, la seducente “I Wish You Were Dead”, a tratti vicina a certe produzioni dei finlandesi Nightwish o l’ospitata di Randy Blythe dei Lamb Of God ad alzare il tasso di violenza sonora alle stelle. Il singer statunitense non è l’unica guest star presente nel disco: nella penultima traccia abbiamo la talentuosa Ash Costello dei New Years Day ad incastrare la sua voce insieme a quella di Cristina e Andrea generando l’ennesimo episodio che sa già di instant classic.
Ciò che fa riflettere nell’ascoltare Sleepless Empire è la quasi totale mancanza di attimi riflessivi, segno dell’evoluzione senza fine di una band che sa come modellare a proprio piacimento il suo illustre passato, proiettando nel presente l’esperienza accumulata dal lontano 1994.