Bastano poche parole per descrivere Eugenio Finardi tra i cantautori più genuini del panorama italiano, un cantante che ha tracciato un solco profondo nella cultura pop italiana lasciando inciso nella mente di ognuno parole sacre in difesa della libertà individuale; sicuramente non con l’ironia di un altro grande, Giorgio Gaber, ma con un linguaggio diretto e severo, giusto per intere generazioni. Anche le bellissime canzoni d’amore verso la sua famiglia sono temi che lui stesso ridefinisce, quasi riscrivendoli, ascoltando il tempo di oggi, senza nulla togliere alle composizioni musicali che rimangono limpide ed emozionanti. Alla sua “tenera età” sperimenta ora suoni nuovi, mescolando tanta elettronica, mai volgare, con le parti melodiche che spiccano alle orecchie; anche i suoi cavalli di battaglia hanno un sapore diverso, amati sempre, ed espressi con la massima libertà, dove ogni suo grido trova ancora un valore definito. Così a cinquant’anni esatti dal suo primo LP “Non gettate alcun oggetto dal finestrino”, Eugenio raccoglie l’intera sua vita nel suo ventesimo album,Tutto, rimescolando la sua vita con attenzione portando il suo vastissimo repertorio confrontandolo con la propria età ed esperienze.
Undici brani che spaziano nel futuro, la sua band non a caso è composta da grandiosi musicisti più giovani, con la profondità e la libertà espressiva che da sempre contraddistingue Eugenio.
Il Finardi pensiero lo possiamo anche trovare in queste parole: “Se hai 20 anni la creatività sgorga come una fontana, a 50 è un’esperienza, a 70 devi andare propio a scavare sulla tua età interiore”. Trovo tutto ciò affascinante, senza falsità, un cuore aperto, senza filtri.
Sul palco si è comportato come quando a 19 anni lo vidi la prima volta in un raduno a Bologna, sotto la pioggia e con le tende piantate in mezzo al fango. Eravamo come lui, ribelli e maledettamente uniti, politicamente scorretti con un solo obiettivo: farci liberamente sentire. A fine della serata, la commozione e un briciolo di nostalgia sono riaffiorati, il pensiero di allora però mi aiuta a tenere sempre la testa sulle spalle e a guardare al futuro.
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Eugenio Finardi live TUTTO ’75-’25
Tour Teatro Astoria
FioranoModenese (Mo)
Eugenio Finardi voce
Giovanni “Giuvazza”Maggiore chitarra
Maximillian Agostini tastiera
Claudio Arfinengo batteria