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Coffee Talk: Le storie quotidiane tra una tazza e l’altra

Scritto da Michele Ferrantino

Con un caffe, un tè o una cioccolata calda, tutti si raccontano in un modo o nell’altro

Vi siete mai chiesti: come sarebbe gestire un bar?
lo so, non sembra un’idea allettante. Però pensate all’atmosfera, ai clienti occasionali e abituali con le loro storie che si portano dietro. Ecco, tutto questo è stato magnificamente catturato dalla serie: Coffee Talk.

Coffee Talk e Coffee Talk Episode 2: Hibiscus & Butterfly sono i primi due titoli della serie. Sviluppati e prodotti dalla software house indie indonesiana Toge Productions per piattaforme PC e Console.

Il primo titolo, rilasciato il 29 Gennaio 2020, ci presenta un’esperienza che unisce una grafica pixel art, una soundtrack originale, inspirata al genere Lo-Fi, e un gameplay molto semplice che ci offre un’atmosfera e una tranquillità molto vicina a quella di un bar qualunque. Coffee Talk è una visual novel in cui siamo il barista dell’omonimo locale, nella città di Seattle del 2020, che apre la sera tardi e rimane aperto fino all’alba. Incontreremo i vari clienti che si portano dietro dubbi e incertezze delle loro vite private e che nell’arco della storia si intrecceranno tra loro, tutto davanti alle nostre bevande calde. Oltre ad ascoltare queste storie, saremo proprio noi a preparare queste bevande calde usando un gli ingredienti a nostra disposizione. Nel sequel, Coffee Talk Episode 2, rilasciato il 20 Aprile 2023 (ambientato anche nello stesso anno), ci ritroveremo vecchi e nuovi clienti con i loro altrettanto nuovi e attuali problemi. Lo stile del gioco è uguale al primo, con qualche aggiunta grafica, nuovi brani e nuovi ingredienti. Ve l’ho detto che il tutto è ambientato in mondo fantasy?

So perfettamente di avervi omesso questo elemento di proposito. Perché volevo offrirvi un’immagine di un mondo complesso come il nostro. Quando si parla di un mondo fantasy, si tende a non empatizzare con le creature che ci troviamo davanti. Ma vi assicuro che questi personaggi e le loro storie, pian piano che li si impara a conoscere, sono perfettamente sovrapponibili a situazioni reali. Senza addentrarci negli eventi del secondo titolo e cercando di non farvi spoiler del primo. Cercherò di farvi capire cosa intendo: Incontreremo una coppia di fidanzati, la cui storia sembra stia per raggiungere il capolinea dovuto all’astio tra le due famiglie. Una situazione di per sé molto realistica scaturita dall’elemento fantasy, ovvero lui è un elfo mentre lei è una succube. Due razze opposte e le due famiglie non vogliono mischiamenti di sangue; Oppure incontreremo una giovane idol in lite con il padre, preoccupato dalle pericolosità dell’ambiente lavorativo della figlia. Altra situazione molto realistica dove l’elemento fantasy e molto più marginale dando spazio a vere preoccupazioni di un padre verso la propria figlia.
Spero di aver reso l’idea, però è molto difficile raccontarvi l’esperienza che ho provato giocando questi due titoli. Perché non vi sto semplicemente raccontando una storia con una trama, un intreccio e un finale. Veramente mi sono trovato davanti una serie di personaggi molto vivi e veri, che interagiscono tra loro e si danno consigli tra loro. Mettendomi nei panni del loro barista di fiducia non ho potuto fare altro che prestargli orecchio, ridere e preoccuparmi con loro, sperando che sarebbero tornati con buone notizie.

Per concludere, la serie Coffee Talk ci mette nella posizione di ascoltare i problemi di tutti giorni. Drammi che nascono da stereotipi, dalle tradizioni e dalla società in cui viviamo. Che sia un mondo fantasy o no. Ci porta a riflettere e a relazionarci con persone completamente diverse da noi. Ci pone problemi quotidiani che possono affliggere tutti. Ma non ci offre la soluzione, pensi lo strumento principale per trovarla: Parlare con chi ci sta vicino e farsi consigliare da loro, davanti a una tazza di caffe caldo.

About the author

Michele Ferrantino

Giovane menestrello, dopo essere stato morso da un videogiocatore
radioattivo, prese la decisione di imparare le tecniche mistiche della
produzione videoludica. Nei giorni nostri, quest’eroe in erba, usa le
sue skill (ancora incomplete) di modellazione, programmazione e
scrittura per protegge i suoi pari dalla monotonia della quotidianità
con i suoi racconti videoludici.

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