Quello di Alice al Teatro Cinema Garden di Rende non è stato un semplice concerto. Spesso i concerti sono percorsi, viaggi, ma se un viaggio, per definizione, ha a che fare con lo spazio ed il tempo, nel caso di Alice spazio e tempo sembrano non esistere.
La percezione è quella di essere in una “dimensione sospesa”, avvolti e pervasi da una voce che è al contempo carezza e graffio. Con una classe e con una cifra stilistica di questo livello è naturale che l’incanto si compia in ogni nota, in ogni parola, in ogni istante del concerto.
Raffinatissima e di grande impatto la scelta di portare in musica versi scritti da Pasolini e Di Martino, a testimonianza e conferma del coraggio e della voglia di sperimentare che hanno sempre contraddistinto la carriera di Alice. Una forte onda emozionale ci trasporta tra alcuni dei suoi più grandi successi come “il vento caldo dell’estate”, “una notte speciale” e ovviamente “per Elisa”, che si alternano ad altrettanti capolavori assoluti di grandi artisti della musica italiana come Guccini (Auschwitz), Gaber (Non insegnate ai bambini), Fossati (Lindbergh), De Gregori (Atlantide).
Capitolo a parte, ovviamente, merita Franco Battiato, presenza imprescindibile nella carriera di Alice. Non è certo un caso che il più visionario dei cantautori italiani l’avesse eletta a sua Musa. Forse perché parole al di là dello spazio e del tempo hanno bisogno di una voce al di là dello spazio e del tempo. Ecco, allora, che canzoni come “Prospettiva Nevski”, “I treni di Tozeur”, “E ti vengo a cercare”, “Chanson egocentrique” diventano meravigliosi tuffi al cuore e il finale non può che essere uno: tutti in piedi a spellarsi le mani per questa straordinaria artista.
Grazie a :
Alice
Associazione Culturale Novecento