La musica Indiana. Chi scrive è assolutamente ignorante rispetto a questo tema, e per questo ha deciso di accettare l’invito alla serata dove se ne è parlato, si è chiarito qualche dubbio , si sono fatte scoperte…
Già, Ravi Shankar, colui il quale ha portato la musica indiana in tutto il mondo, e per cui è stato anche criticato, è stato una fonte di ispirazione per alcuni musicisti ben noti.
Chi scrive non ha dovuto fare la fatica di raccogliere queste piccole pillole della vita di Shankar, ha molto più semplicemente ascoltato queste ed altre interessanti notizie dalla voce di Antonio Ribatti, direttore artistico della rassegna. Abbiamo scoperto meravigliose immagini dei Beatles in compagnia di Ravi Shankar, Abbiamo letto che ha partecipato a Woodstock ed ad altri festival di musica; abbiamo saputo la sua indignazione quando Hendrix fece della sua chitarra un piccolo falò prima di distruggerla, quando gli WHO distrussero gli strumenti durante il concerto, tutto questo perché in INDIA gli strumenti musicali sono sacri. Abbiamo appreso che Coltrane, in preda al misticismo post disintossicazione ed alla vicinanza della sua Naima, chiamo il suo figlio maschio Ravi, in onore di Shankar. Ma le sorprese non finiscono mai e Antonio Ribatti ci regala ancora due camei, due immagini, una di Anoushka Shankar, Figlia di Ravi, musicista e compositrice Britannica che si occupa attivamente del Ravi Shankar Centre in India che è sorellastra di, altra Immagine, Norah Jones, sì, quella Norah Jones.
Nella serata, la musica ipnotica e sinuosa ha catalizzato l’attenzione del pubblico, i suoni di strumenti poco conosciuti e le spiegazioni, a volte complicate anche per i più avvezzi alla musica, hanno riempito il contenitore di Alfabeto alla lettera Y in modo esemplare.
Come promesso dal programma della serata, una piccola dimostrazione di meditazione guidata ha movimentato l’anima degli spettatori, che hanno anche potuto saziare di bellezza (si può scrivere così? Però rende!)i propri occhi con le immagini (meravigliose!) di Roberto Polillo che scorrevano sul wall alle spalle del palco.
PARCO e AHUM hanno aggiunto un’altra pagina all’Alfabeto DI PARCO.
Un ringraziamento ad AHUM LIVE, Antonio Ribatti, ed al suo ufficio stampa, Andrea Conta, per il gradito Invito, ai musicisti, a chi ha meditato, a chi ha lavorato per questa serata, a Roberto Polillo che ha inventato PARCO, un contenitore di bellezza.
FLAVIO MINARDO sitar
LUCA RUSSO flauto bansuri
SANJAY KANSA BANIK tabla
ELISABETTA SALERIO meditazione guidata
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