Vigo è Antonio Zuccon, vicentino classe 93 che esce con “Cantautorato I”, CD autoprodotto contenente undici brani per un totale complessivo di circa trentacinque minuti di ascolto.
Il titolo dell’album rivela le attitudini del nostro per la canzone d’autore. Troppo sbrigativo, però, definire come cantautorato lo stile di questo interessante scrittore di canzoni. Non ho mai amato il termine cantautorato perché non riesce pienamente a descrivere la particolarità e la complessità di prodotti artistici (come le canzoni che compongono questo disco) di per se non facilmente definibili in modo sintetico. Rispetto alla qualità e alle caratteristiche intrinseche dei vari brani contenuti nel CD, va preliminarmente osservato che essi sono il frutto di una personalità artistica spiccata, gradevoli all’ascolto e stilisticamente originali.
Inoltre appaiono pervasi anche da sonorità che di volta in volta sembrano far riferimento allo stile di cantanti o gruppi appartenenti a una galassia pop italiana oggi temporalmente molto distante da noi o a un sound ugualmente molto italiano la cui caratteristica principale è quella di far rivivere, in qualche modo, la musica di certe colonne sonore utilizzate negli anni Settanta in molti film di genere poliziottesco.
Ci troviamo un certo “non so che” nel CD di Vigo. La sua musica non si fa classificare e pensiamo sia del tutto inutile etichettarla.
Non ce la sentiamo di circoscriverne le caratteristiche all’interno di una definizione sterile. Troviamo, nella musica del cantante veneto, alcuni rinvii ai Baustelle ed anche espliciti riferimenti ai Calibro 35 (Intermezzo – W i Calibro 35).
Crediamo però che il disco vada ascoltato attentamente per intero. Solo così possono essere apprezzati gli sforzi di un autore che appare impegnato nella ricerca di nuove modalità espressive.
Vigo – Cantautorato I
Ci troviamo un certo “non so che” nel CD di Vigo. La sua musica non si fa classificare e pensiamo sia del tutto inutile etichettarla