Martello, accetta, pinze piatte, pinze curve, tagliafili, lima, cacciavite piatto piccolo, cacciavite piatto grande, cacciavite a stella, apribottiglie, coltello seghettato, coltello liscio, slamatore e chiave inglese. Che sarà lo slamatore? Boh, guardo sullo schermo la pinza multifunzione, sono quasi tentata di acquistarla.
E’ colpa di Hadja Lahbib, la commissaria europea per la Gestione delle crisi, e del suo Kit di sopravvivenza per la guerra. Certo lei dice che serve solo per sopravvivere tre giorni, ma allora forse la pinza multifunzione non mi serve. D’altronde anche la mia cambusa regge benissimo tre giorni.
Poi un improvviso senso pratico mi assale: Una guerra di tre giorni si è mai vista? Ritorno sulla pinza multifunzione con lo slamatore. Ma in garage ho una cassetta degli attrezzi abbastanza rifornita. Mi immagino allora abbandonare casa e correre per i campi con la pesante cassetta in ferro rossa, con gli attrezzi che sbattono tra loro.
Altri pensieri si accavallano nel mio cervello ormai proiettato in un mondo distopico: Sarà saggio suggerire viaggi questa estate? Devo riempire la cucina con scatolette di fagioli tonno e quant’altro posso trovare? Devo passare in banca a prelevare contanti?
Follia. La guerra qui non c’è e io voglio assaporare la vita.
Lascio perdere tutto, vado al bar a prendere il solito caffè lungo e cornetto.
Un mondo distopico
Il Kit di sopravvivenza per la guerra serve solo per sopravvivere tre giorni ma allora forse la pinza multifunzione non mi serve