Sound&Vision

Tricarico @ Teatro Gnoato Sacrocuore

Scritto da Francesco Bettin

I temi che Tricarico tratta sono tanti, rispecchiano un mondo riflessivo e sensibile, di attenzione verso il tempo che si vive, di sguardi verso se stesso e gli altri e non sono mai banali né scontati.

REPORT di Francesco Bettin
FOTO di Valeria Bissacco

Musicista di grande interesse, controcorrente, Francesco Tricarico, o meglio, solo Tricarico, com’è più conosciuto, ha più di un motivo per essere ascoltato, o visto dal vivo. Motivi che sono diversi, frutti di un amalgama che raggruppa un insieme di cose a partire da una qualità musicale apparentemente stralunata e leggera, e invece profonda, ironica e sensibilissima, abbinata a un “non allineamento” al sistema discografico, che comunque lo porta a essere un outsider. Spiego meglio: Tricarico non occhieggia, non fa furbate di nessun tipo ma conduce un suo percorso personale che dove lo porta va bene, importante è che lui stesso insieme al pubblico che lo segue siano contenti, ed è ciò che conta.
Il cantautore di Milano, classe 1971, ha fatto tappa a Romano d’Ezzelino (Vicenza) con una delle date del suo tour “Buonasera io sono Tricarico”, portato dall’organizzazione Le Notti de Il Bandito, che ancora una volta ha fatto centro, e che, va detto, è attentissima alle proposte “messe sul campo”, sempre di ottima qualità.
Tricarico è salito sul palco del teatro Gnoato Sacrocuore dopo l’apertura, affidata all’ottimo Gaetano Nicosia, altro a dir poco interessante artista che ha presentato cinque brani, “Io sono chiunque”, “Per una bandiera”, “Carezze atomiche”, “Accesso negato” e “Anime perdute”. Nicosia, avvocato milanese di origine siciliana ha tutto un repertorio di brani di denuncia, di vento in poppa per le battaglie sociali, e le sue canzoni rabbiose e ahinoi realiste sono un deciso pugno nello stomaco, a risvegliare le coscienze. Il tutto mostrando se stesso, nella sua particolare personalità che richiama echi alla Edoardo Bennato, alla Faust’o’, a Giovanni Lindo Ferretti. Bei momenti musicali, aspri e decisi, molto interessanti. Con lui alla chitarra elettrica ha suonato Vincenzo Fiumara.
Poi, ecco Tricarico salire sul palco, e introdurre, con il supporto del flauto traverso, un parlato registrato riguardante il ricordo del padre, e iniziare il live subito, alla grande, con un’impeccabile esecuzione di “Io sono Francesco”, canzone che in qualche modo in molti si ricordano, un trauma infantile vissuto grazie a un’insegnante di poca sensibilità, sempre proposto in vena anche ironica.
Le canzoni del cantautore sono intervallate da altri brani parlati , qualcuno registrato, in un concerto-concept, sulle vicissitudini, i suoi pensieri, la visione del mondo che ci circonda. E’ per questo che Tricarico riesce a conquistare, grazie al mettere in musica disagi e dolori, suoi, ma anche di altri nei quali ci si riconosce subito, ci si può immergere. In scaletta, il cantautore esegue, accompagnato da un bravissimo Michele Fazio al pianoforte, una serie di brani, da “Amo”, a “A Milano non c’è il mare”, “Formiche”, “Mi manchi negli occhi”, “Pomodoro”, fino a “Il bosco delle fragole”; “Una vita tranquilla”, al “Non mi parlare d’amore”, scritta per Drusilla Foer, all’invettiva ironica di “Mi state tutti immensamente, profondamente sul cazzo”.  Con un solo bis, “Mamma no”.
Gli argomenti che Tricarico tratta, e butta sul piatto affinchè si possano gustare, sentire, sono tanti, rispecchiano un mondo riflessivo e sensibile, di attenzione verso il tempo che si vive, di sguardi verso se stesso e gli altri e non sono mai banali né scontati. E’ una sua caratteristica, di personaggio pubblico che non si presta a sciocchezze, oppure, se qualcuna pare palesarsi certo non è fine a se stessa, nasconde ben altro. Il concerto è, meno male, segnale che la musica viva, che esiste veramente nella sua essenza e nella sua attenzione , c’è. E non è certo poco, questo. Quindi, viva Tricarico, che a tutti gli effetti è un Francesco come molti di noi, che amiamo la musica, bella, ironica e autoironica, spesso profonda. Noi Francesco come lui, che non siamo insensibili a quello che ci si pone davanti.
Si ringrazia l’organizzazione Le Notti de il Bandito e in particolare Gianfranco Gandolfi per la gentilezza e l’ospitalità

TRICARICO
“Buonasera io sono Tricarico”,
teatro Gnoato Sacro Cuore, Romano d’Ezzelino (Vicenza) 01.03.25
Francesco Tricarico, voce, flauto traverso con Michele Fazio, pianoforte  –  organizzazione Le Notti de Il Bandito
Apertura concerto: Gaetano Nicosia

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https://www.facebook.com/gae.nicosia
Instagram: tricarico_official

Scaletta 01.03.2025

Il padre (intervento registrato)

Io sono Francesco

La goccia (intervento dal vivo)

Amo

A Milano non c’è il mare

Il fantasma (intervento registrato)

Formiche

Mi manchi negli occhi

La madre (intervento)

Musica

Punti di vista

Mia madre 2 (intervento dal vivo)

Luminosa

Pomodoro

Vita tranquilla

La ferita (intervento registrato)

Requiem

Il bosco delle fragole

Non mi parlare d’amore

Mi state tutti immensamente, profondamente sul cazzo

BIS

Mamma no  

 

 

About the author

Francesco Bettin

Francesco Bettin nasce a Bassano del Grappa (Vicenza) nel 1962. Articolista dal 1980, comincia scrivendo e collaborando con quotidiani e riviste locali, formandosi in seguito prevalentemente su critica teatrale, esercitando anche quella cinematografica, qualche volta. Successivamente inizia a scrivere, sempre per diverse testate, anche online, di musica, facendo recensioni. Numerosissime sono le sue interviste pubblicate, da Monica Guerritore a Alessandro Haber, da Cristiano De Andrè a Laura Morante, Claudia Gerini ecc. Anche sul suo sito, olimpiainscena.it , scrive e pubblica, divulgando anche con mailing list, numerosi articoli, recensioni e interviste sia di teatro che di musica, assieme a un gruppo di fidati collaboratori. Pur avendo i requisiti non ha mai voluto diventare giornalista pubblicista.

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