Quello che presentiamo oggi è l’album ideale per queste giornate. Un album che va gustato, quasi fosse un buon whiskey d’annata, alla luce calda e tremolante di un caminetto. Un album che sa accompagnare con discrezione l’ascoltatore sul sentiero del ricordo e dare allo stesso tempo calore. È questo, secondo me, il giusto approccio a Now And Then, primo e bellissimo album del trombettista Tiziano Bianchi. Artista che coltiva la passione per la tromba fin dall’infanzia e che ha forgiato le sue sonorità nella fucina del leggendario Tiger Okoshi al prestigioso Berklee College of Music di Boston. Tanti i premi e altrettante le partecipazioni a prestigiosi festival, tante anche le collaborazioni con grandi artisti, non ultimo Capossela, e ora un album tutto suo che ne esalta appieno sensibilità e tecnica. Di tecnica in Now And Then ce n’è tanta, visto che il quartetto miscela con sapienza jazz, classica, ambient e non disdegna l’uso dell’elettronica, ma ad emergere con forza è il lato più umano dell’artista.
Sette composizioni e due rivisitazioni che raccontano le emozioni e le incertezze che hanno preceduto l’uscita di quest’album e che Bianchi ha saputo trasformare in Musica. Album essenzialmente strumentale che riserva però un breve ed intenso reading. Poche frasi, poetiche quanto evocative, scritte dallo stesso Bianchi che possiamo considerare come chiave di lettura dell’intero album. Frasi che si fregiano della voce di Giovanni Lindo Ferretti, ovvero di una tra le più belle del nostro panorama musicale.
Now And Then è un album dalle mille sfaccettature, che invita l’ascoltatore Di Tanto in Tanto a ritagliare un momento per l’ascolto di sé.
Tiziano Bianchi – Now And Then
è un album dalle mille sfaccettature, che invita l’ascoltatore a ritagliare un momento per l’ascolto di sé