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The Last Of Us l’ultima risorsa per l’umanità

Scritto da Tommaso Gavioli

Non è solo un gioco da giocare, è un gioco da vivere.

The Last of Us è, senza dubbio, uno dei giochi più intensi e coinvolgenti che abbia mai giocato. Anche a distanza di anni dalla sua uscita, la sua storia e la sua atmosfera sono ancora tra le più potenti che si possano trovare nel mondo dei videogiochi.
Iniziamo dalla trama The Last of Us non è solo un gioco su zombie e sopravvivenza, ma una vera e propria esplorazione dell’umanità in un mondo distrutto. La storia ruota attorno a Joel, un uomo segnato da una vita difficile, e Ellie, una ragazza che potrebbe essere la chiave per la salvezza del mondo. Quello che inizia come un semplice viaggio per sopravvivere si trasforma rapidamente in una storia di legami profondi, sacrificio e, soprattutto, speranza in un mondo che sembra averla persa.
La scrittura è semplicemente straordinaria. Ogni dialogo, ogni interazione tra i personaggi è naturale, autentica e carica di emozioni. Non è esagerato dire che The Last of Us ti fa sentire davvero parte del mondo che crea, e non è raro che una scena o una decisione ti faccia riflettere a lungo dopo che il gioco è finito.
La relazione tra Joel ed Ellie è senza dubbio il cuore pulsante del gioco, e il modo in cui si sviluppa nel corso della trama è qualcosa che non dimenticherò mai.
Dal punto di vista del gameplay, The Last of Us è un mix perfetto tra esplorazione, stealth e combattimento. Le sezioni in cui devi usare l’ambiente per nasconderti dai nemici o pianificare le tue mosse sono una delle cose che mi ha colpito di più. Non si tratta mai di un semplice “uccidi e vai avanti”, ma piuttosto di un gioco che ti fa pensare a ogni azione. Le risorse sono limitate, quindi devi davvero riflettere su come usare ogni proiettile o medikit. È un gioco che ti costringe a essere strategico, ma che allo stesso tempo ti offre anche l’adrenalina di una sparatoria ben calibrata.
A livello grafico, The Last of Us è incredibile, soprattutto considerando che è un titolo uscito su PS3 (e poi rimasterizzato per PS4). Le ambientazioni sono mozzafiato, con città in rovina, foreste selvagge e paesaggi naturali che sembrano usciti da un film. Ogni angolo del mondo è ricco di dettagli, e le animazioni dei personaggi sono fluide e naturali, il che rende l’esperienza ancora più immersiva.Il comparto sonoro è un altro punto forte.
La colonna sonora, composta da Gustavo Santaolalla, è perfetta per l’atmosfera del gioco, con brani che vanno dal minimalismo emotivo a momenti più intensi e carichi di tensione. Gli effetti sonori, come il rumore dei passi dei nemici o dei click degli Infetti, aumentano il senso di ansia e paura, mentre la voce dei doppiatori fa davvero la differenza nell’esperienza narrativa. Forse l’unico difetto che potrei trovare è che alcune sezioni di gameplay possono sembrare ripetitive, soprattutto quando si affrontano le stesse tipologie di nemici più volte. Tuttavia, la forza della storia e dei personaggi riesce sempre a tenerti impegnato e a farti dimenticare questi piccoli difetti.
In conclusione, The Last of Us è un’esperienza che va oltre il semplice videogioco. È un’opera d’arte che combina una narrazione epica e profonda con un gameplay avvincente e coinvolgente. Non è solo un gioco da giocare, è un gioco da vivere.
Se sei un appassionato di storie ben raccontate e non ti spaventa esplorare temi complessi e spesso dolorosi, questo è assolutamente un titolo che devi giocare.

About the author

Tommaso Gavioli

Mi chiamo Tommaso Gavioli, sono nato il 26 agosto 2004 a Roma, una città che per me racchiude tanti punti, sia di notte che di giorno, dipende sempre da come te la godi.
Nella vita mi sono sempre dato degli obiettivi, sia in ambito sportivo che, soprattutto, personale, alle volte anche raggiungendoli. Ho avuto la fortuna, unita all'impegno, di entrare a far parte del team della Nazionale Italiana di football americano e di godermi a pieno tutte le soddisfazioni che questo sport mi ha dato; mi raccomando, da non confondere con il rugby, è come dire "caldo" e "freddo", due cose completamente opposte.
Fin da piccolo ho sempre avuto la passione per il mondo videoludico e sono sempre stato preso dai videogiochi, soprattutto quelli che ti lasciano realmente un segno, che possa essere bello o brutto, triste o solare. Diciamo quei giochi che, a distanza di anni, dici ancora ad oggi: "Che capolavoro di videogioco che è stato!"
Ciò è successo proprio nel mio caso con The Last of Us, uno dei capolavori più belli di sempre che consiglio a pieno di provare, e rendersi conto di non star vedendo una serie TV.
Sono un ragazzo molto determinato e mi piace scoprire le cose da solo, sapere di aver scoperto quella cosa che, al momento, qualcun altro sta cercando insieme a te, ma che riesci a trovare da solo. Non è da prendere come una sfida, come un match 1v1, ma semplicemente ti fa capire che puoi credere in te più di quanto pensi, anche se non ne sei così sicuro.
Io posso solo dirti, a te che leggi, di ascoltarti e ricordarti che nessuno conosce te meglio di te stesso. 

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