Recensioni

Stitches – No Snitching Is My Statement

Scritto da Annalisa Nicastro

un ragazzo di soli 18 anni è riuscito in due settimane a mettersi un’intera, semi-decrepita ma blasonata scena musicale sulle spalle, con una foga animalesca inedita in Florida

Della scena di Miami non è ormai rimasto granché: Brisco è scomparso del tutto, Trick Daddy e Trina sono scivolati nel limbo degli artisti rispettati ma non più in voga (uno per problemi personali, l’altra per incostanza), e Rick Ross, Flo Rida e Pitbull sono ormai diventati star la cui risonanza attuale in tutto il mondo fa sembrare i tempi del loro emergere collettivo lontani anni luce.
Eppure, un ragazzo di soli 18 anni è riuscito in due settimane a mettersi un’intera, semi-decrepita ma blasonata scena musicale sulle spalle, con una foga animalesca inedita in Florida. La sua stravaganza (eufemismo, dati i copiosi tatuaggi che ne coprono corpo e viso, tra cui degli AK-47 sulle rispettive guance) e il suo ruvido potenziale hanno fatto di Stitches il volto nuovo di Miami, con un singolo, “Brick In Yo Face”, che gli ha fruttato l’immediato interesse di etichette varie e famosissimi produttori come 808 Mafia e Scott Storch (se non sapete chi è, ascoltate “Still D.R.E.” di Dr.Dre; quella roba lì l’ha fatta lui).
In una successione che non tiene conto del colore della pelle, Stitches è il diretto erede di Waka Flocka Flame: stessa incontrollabile energia, stessa furia convertita in terribili urla e grida di guerra; tuttavia, il giovane proveniente dalla Florida sembra avere qualche altra freccia al suo arco.
“Brick In Yo Face”, il singolo che l’ha recentemente introdotto all’audience, mostra il suo lato più ruvido e arduo da digerire: le sue truculente minacce di trafficante in cerca di paga culminano con l’assordante urlo “I love selling blooooooooww”, tanto opinabile quanto innegabilmente vettore d’istantanea energia, reminiscente dei primi, minimalistici pezzi crunk che a metà degli anni 2000 resero Lil Jon e gli Eastside Boyz i pioneri dell’attuale movimento trap, tutto muscoli e tensione nervosa.
“I’m Just A Gansta” e “Do Not Tell Nobody” seguono questa formula alla lettera, tracciando l’identikit di un artista principalmente devoto allo street rap.
Ma i suoi soli 18 anni non impediscono a Stitches di mostrare un precoce ed apprezzabile ventaglio di soluzioni differenti dalla più collaudata terapia d’urto dei pezzi sopra citati. “Mail” e “All I Know” spiccano, la prima in particolare, per lo stile più curato e limato dalle consuete ruvidità, con degli incisi capaci d’insinuarsi immediatamente in testa. Purtroppo la scarsa rilevanza nazionale dell’emergente di Miami rischia di minare la riuscita strutturale del tape. La maggior parte delle strumentali suona infatti approssimativa, scarsamente ispirata e figlia di un minimalismo più dettato dallo scarso talento e budget che da una precisa linea estetica. In aggiunta, Stitches tende ad emulare in maniera troppo fedele alcuni flow e cadenze rese celebri da vari colleghi. In “Mail” ad esempio suona identico a Juicy J, mentre in “Dirty Game” ricorda nitidamente Paul Wall, oltre alla palesissima influenza di Gucci Mane e Waka Flocka che affiora lungo tutto il progetto.
Il rischio di vedere sprecata una così potente e ben incanalata energia è concreto per lunghi tratti del lavoro, ma, quasi in funzione salvifica, gli 808 Mafia si palesano nel finale per “Love For My Haters”, con un beat cinematico e drammatico, ornato di lamentosi vocals e orchestrali strascicati, sui quali il potenziale di Stitches si esprime al 100% per quattro adrenalinici minuti, lasciando intendere che la collaborazione col team di produttori di Atlanta possa dar vita a un progetto che sarebbe l’ideale per il giovanissimo emergente.
Stitches ha goduto dei pregi e patito i rischi dell’intraprendere una carriera musicale nell’età digitale, “spaccando lo schermo” con un gran singolo, ma patendo le lacune – inevitabili – di un progetto di debutto realizzato senza linee guida molto chiare. Il suo potenziale è tuttavia grande quanto la sua personalità, e non v’è dubbio che la connessione prossima a produttori di più alto lignaggio possa portare il suo nome alla vista dell’intera nazione. Miami soprattutto, ne avrebbe un bisogno dannato.

Patrizio Corda

Stitches
No Snitching Is My Statement

Tipo: Mixtape
Label: Self-Released
Tracce: 15

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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