Interviste

Spread

Intervista agli Spread, band bergamasca nata alla fine degli anni Novanta e in procinto di pubblicare un nuovo album, previsto per ottobre. I loro testi parlano del vissuto sociale e di ciò che non dovrebbe mai accadere. Potete scoprirli o ri-scoprirli in questa piacevole chiacchierata.

Ci raccontate qual è stato il percorso della vostra band? Come ha preso avvio e la scelta del nome?
Il nostro gruppo è nato nel ‘99 come power trio, Roby: voce e basso, Fuso alla chitarra e il sottoscritto (Paolo) alla batteria. Suonavamo già insieme in un’altra band dal ‘95, eravamo poco più che ragazzini ai tempi. La scelta del nome Spread è stata dettata dall’urgenza di diffondere la nostra idea musicale, è stata una sorta di dichiarazione d’intenti. Negli anni poi siamo passati a una formazione a quattro elementi. Roberto è passato alla sei corde e dopo qualche avvicendamento, Valentino è diventato il quarto Spread.

Quali sono le principali tematiche che affrontano i testi degli Spread e come nasce solitamente un vostro pezzo? Le tematiche affrontate nei nostri pezzi sono abbastanza trasversali. Parlano delle nostre esperienze, di quello che viviamo in quanto parte di una società. Diversi testi dell’ultimo disco (in uscita a settembre/ottobre di quest’anno) trattano della miseria che porta dietro di se la guerra, di quanto sia allucinante quello che sta accadendo nel mondo e soprattutto di quanto sia facile essere complici di questo schifo con il nostro silenzio. A livello musicale spesso lavoriamo partendo da un’idea di Roby per poi evolverla d’insieme, altre volte i pezzi sono figli di jam session, d’improvvisazioni.             

Cosa vi da e cosa toglie la realtà della provincia a livello musicale?
Possiamo dire che Bergamo ci abbia dato tanto e che continui a darci molto. Negli anni abbiamo avuto modo di condividere il palco con tante band locali, tutte con un’identità musicale ben definita e tutte davvero notevoli. Questo è stato sempre uno stimolo per noi, per provare sempre cose nuove, per percorrere diversi linguaggi musicali, per non fossilizzarci insomma su quanto fatto in precedenza.

Quali sono i vostri riferimenti artistici?
Sono svariati, difficile fare nomi, ogni Spread ha i propri. Dovessi fare un gioco delle coppie direi Fuso-Led Zeppelin, Roby-Tim Buckley, Valentino-Roxy Music e per quanto mi riguarda ti direi Pantera o Nirvana. Riferimenti in Italia, così a bruciapelo, ti dico Battisti, Verdena, Afterhours.

Tra le varie collaborazioni avute nel corso degli anni, ce n’è una che ricordate con particolare affezione?
La collaborazione di Roby alla stesura del testo di Razzi Arpia Inferno e Fiamme a quattro mani con Alberto Ferrari sicuramente ci ha reso molto orgogliosi.

Siete a lavoro su un nuovo progetto? (se potete svelarci qualcosa…).
Stiamo curando gli ultimi dettagli in vista dell’uscita del nostro nuovo lavoro. Come già anticipavo dovremmo essere pronti a ottobre; il 30 Maggio al Druso di Ranica (Bg) abbiamo presentato il primo singolo del nuovo disco.

Line up Spread:

Roberto Longaretti: voce, chitarra, synth.

Paolo Fusini: chitarra.

Valentino Novelli: basso.

Paolo Colleoni: batteria.

About the author

Annalisa Michelangeli

Mi chiamo Annalisa Michelangeli, nata a San Severino Marche nel 1982, ma cresciuta in un piccolo paese tra Marche e Umbria, sui Monti Sibillini. Vivo a Macerata. Amo la musica e ogni altra forma d’arte da sempre. Scrivo poesie e di recente ho pubblicato un saggio autobiografico su un mio personale percorso legato alla gestione della fibromialgia. Ho una formazione linguistica e letteraria, possiedo attestati per insegnare yoga per bambini e quello di assistente all’infanzia. Attualmente svolgo attività di docenza d’italiano per stranieri che è il mio ambito di specializzazione e mi appassiona molto. Da molti anni seguo concerti in tutta Italia, in passato con una frequenza maggiore essendo allora più libera da impegni lavorativi e famigliari: sono anche mamma di una bambina di otto anni. Nel 2007/2008 ho frequentato un corso di giornalismo musicale legato a una rivista che si occupava sia di jazz, che di rock. Ascolto soprattutto indie rock inglese e italiano, ma anche cantautori del passato, musica francese, sono curiosa di scoprire gruppi emergenti e nuove sperimentazioni nel panorama musicale.

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