SOund36

SOund36 Anno 18 N. 875

Scritto da Annalisa Nicastro

Io non ho fatto altro che sognare. E’ stato questo, e solo questo, il senso della mia vita.
Non ho mai avuto altra vera preoccupazione se non la mia vita interiore.
I più grandi dolori della mia vita si attenuano quando, aprendo la finestra che dà dentro di me,
posso dimenticare me stesso alla vista del suo movimento
.
Fernando Pessoa

Sognare non è evadere, è abitare un altrove che ci somiglia più della realtà. È un gesto silenzioso di resistenza, un modo per custodire ciò che alle volte non trova spazio nel mondo . Pessoa ci ricorda che c’è sempre una finestra dentro di noi, e che a volte basta aprirla per respirare forte, ancora. Per non smettere mai di cercarci, anche nel buio. Anche nel sogno.

– Due mondi distanti geograficamente quelli di Piers Faccini e Ballake Sissoko che quando si incontrano creano bellezza

– Gruppo storico del garage punk italiano i Vintage Violence continuano a macinare sold out negli ultimi concerti

– La voce di Eugenio Finardi è sempre quella rotonda, piena, profonda, senza miagolii elettrici

– “sarà il mio ultimo concerto. Nessun bis, nessun forse. E voglio che sia una serata indimenticabile” Bugo si congeda dalle scene così

Joel Dicker firma una storia divertente e commovente, dove trovano posto grandi temi

– È un viaggio intimo il nuovo album di Andrea Carboni che abbiamo intervistato sulla fragilità della verità e delle relazioni umane

– Il concerto di Brunori Sas non è stato solo una celebrazione della sua musica ma anche della sua crescita artistica e del legame forte che è riuscito a creare col suo pubblico 

– È un’elegante atmosfera retrò per i classici del jazz quella che Stella Cole riesce a creare

– Più che un concerto è stata una grandissima festa in famiglia. Bellissima sensazione è stata il concerto di Fabrizio Moro

– È cresciuta a pane e black music Sara Zaccarelli

Elena Andreoli e il suo trio hanno presentato gli standard del jazz manouche, musica che avvolge

 

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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