SOund36

SOund36 Anno 18 N. 759

Scritto da Annalisa Nicastro

Le parole a cui Rupi Kaur, poetessa e artista canadese di origine indiana, ci ha abituati sono cuciture d’oro su crepe invisibili, carezze per chi ha imparato il dolore prima dell’amore. Il suo verso è un battito che non teme di sanguinare, che rivendica spazio per il corpo, per la voce, per la vulnerabilità. Poetessa della fragilità e della forza, ha trasformato la cicatrice in arte, la vergogna in orgoglio, il silenzio in rivoluzione. Nel 2015 ha fatto scalpore con le sua poesia visiva che contribuì ad aprire un dibattito globale sulla stigmatizzazione del ciclo mestruale.

“Il modo in cui ti ami è il modo in cui insegni agli altri ad amarti”

Amarsi è un atto di rivoluzione silenziosa, un confine tracciato con dolcezza e fermezza. Se impariamo a rispettarci, a riconoscere il nostro valore, a trattarci con gentilezza, insegneremo al mondo a fare lo stesso. E se qualcuno tenterà di spegnerci, di ferirci, di sminuirci, sapremo riconoscere il veleno travestito da affetto. Perché chi si ama davvero non accetta il dolore come prezzo, non si lascia maltrattare, non confonde la sopportazione con l’amore. Siamo la misura di ciò che permettiamo, e nella nostra luce nessuno ha il diritto di gettare ombra.
Amarsi non è un atto solitario, ma una dichiarazione aperta: insegniamo agli altri come trattarci nella misura in cui ci trattiamo. E in questo specchio di cura, la poesia diventa vita.

– Ho raggiunto tanti sogni, ho fatto tante cose, ho condiviso tutto ciò che ho imparato perché senza condivisione per me la musica non avrebbe senso. Fabrizio Poggi si racconta con tutta la sua umiltà

– La leggenda continua con i The Original Blues Brothers Band. Noi li abbiamo ascoltati al Blue Note

L’Iliade. Il Gioco degli dei con Alessio Boni. Un racconto corale tra reminiscenze mitiche e spietata modernità

– Per quanto mi riguarda c’è il vero amore lì dove si è disposti al sacrificio e all’altruismo. Intervista a Francesco Di Bella

Stefano Bollani e il pianoforte sono un tutt’uno. Dà il via al Vicenza Jazz Festival

The Holebones richiamano i territori e la storia del blues

– Continua a scombinare il mondo col suo pianoforte Francesca Tandoi, già gradita ospite sul nostro pulmino

– È una tipa tosta che scrive e canta, Ambra Di Marte

– Influenzata dai ritmi del sud e dai viaggi in medioriente, Chiara Patronella, nella sua musica affronta tematiche sociali

– A 40 anni dall’uscita di Siberia con i Diaframma si può ancora impazzire di luce

– Il filo che collega tutti i brani presentati da Elio è senz’altro la follia

– Dark Wave il lato oscuro…ma non troppo con Cesare Ferioli

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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