Luci psichedeliche e melodie sognanti per una serata davvero speciale con gli Slowdive al Roma Summer Fest dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. La cantante Rachel Goswell, capigliatura divisa in due metà, bianca e nera, appare sul palco avvolta in un lungo abito con maniche da pipistrello. Come una sacerdotessa appartenente ad un antico rito, ammalia immediatamente il pubblico presente con melodie sognanti, avvolgenti, e quasi trascendentali.
La band di Reading ha chiamato a sé un pubblico variegato per provenienza ed età, dimostrando di saper raggiungere trasversalmente un po’ tutti. Aprono il concerto con “Shanty”, brano appartenente all’ultimo lavoro degli Slowdive: “Everything is alive”, ed immediatamente la voce ipnotica e quasi ultraterrena della Goswell immerge la Cavea in un’atmosfera rarefatta.
Il sound delle chitarre di Neil Halstead e Christian Savill contribuisce a ricreare quelle melodie che hanno reso famosa la band come uno dei punti di riferimento dello shoegaze britannico. La serata procede lungo una scaletta che inframmezza pezzi nuovi a capisaldi storici del gruppo, come “Alison” e “When the sun hits”, dimostrando ancora una volta come gli Slowdive siano riusciti a tenersi al passo con i tempi senza mai tuttavia tradire la loro vena musicale originaria.
Un concerto davvero imperdibile, per chi è in cerca di una serata speciale, di sonorità mai scontate, di una musica che incanta e sorprende sempre.
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