Il dolore arriva come un ospite inatteso,
portando valigie che non vuoi aprire.
Ma dentro ci sono semi
e ogni seme conosce la strada verso la luce.
Tratta il dolore come un vetro,
fragile, trasparente, riflettente.
Non calpestarlo, non romperlo,
guardaci attraverso: vedrai un’altra te.
La rinascita non è un’esplosione,
è una crepa che cresce lenta,
come la luna che si riempie di notte in notte,
senza fretta, senza paura di essere nuda.
C’è qualcosa che solo il dolore sa insegnare:
camminare senza ombra,
scavare nelle radici fino a trovare il tuo fiore,
e scegliere di sbocciare comunque.