So che non sarà certo questo mio articolo a convincervi di quanto sia brava Sarafine. Vuoi perché (spoiler alert!) non sono esattamente Gino Castaldo, vuoi perché sono ragionevolmente certo che non ce ne sia bisogno e lo sappiate già. Permettetemi, tuttavia, di esternarvi la soddisfazione che ho avuto nel poter ammirare (e per fortuna anche “indegnamente” immortalare) il suo live al Mood Social Club ( che ormai sta alla Calabria come il Cavern Club sta a Liverpool). Ho usato il termine “soddisfazione” non ha caso. Non è stato solo piacevole da ascoltare o bello da vedere. È stato, appunto, un concerto appagante. Anche per uno che non ha nella musica elettronica la sua “cup of tea”. Questa ragazza , però ha davvero un talento enorme e sul palco non si risparmia. Sarebbe già di livello altissimo anche solo come producer ma ci aggiunge una grande voce, un look centratissimo e un modo di muoversi sul palco così perfettamente connesso al suono della sua musica da risultare assolutamente travolgente e, per certi versi, ai limiti dell’ ipnotico. Anche i testi di Sarafine sono interessantissimi (“Malati di gioia” e “Un trauma è per sempre” ne sono ottimi esempi) e mai banali. Paradossalmente, dopo avervi elencato un sacco di pregi che questa ragazza ha, il motivo che me la fa apprezzare ancora di più è qualcosa che Sarafine non ha, o meglio, non ha avuto: la fretta. Dopo aver vinto X-Factor nel 2023, avrebbe potuto tranquillamente cavalcare l’onda mediatica ma, plausibilmente, avrebbe dovuto fare i conti con qualcosa che non le sarebbe esattamente “calzata a pennello”, soprattutto rispetto al tipo di musica che Sarafine produce. Non scendere a determinati “compromessi musicali” è una scelta coraggiosa soprattutto se pensiamo che “è cosi che va il mondo” ( giusto per citare Sara setessa). Restare fedeli a se stessi spesso non paga, soprattutto in ambito discografico e ancor di più se il genere in questione è di per sè già estremamente “raffinato”. Sara ha deciso di restare coerente con quella che è la sua idea di musica e la sua cifra stilistica. Tra il “sembrare di essere” Sarafine ha scelto il “ voler essere”. Senza se e senza ma. Dico…vi pare poco? Io e i tantissimi ragazzi che per due ore hanno cantato e ballato come se non ci fosse un domani crediamo proprio di no!
Paolo Porco Progetto PMF –
Sarafine – Mood Social Club – Rende (CS)
Grazie a :
Sarafine
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E come sempre al mitico staff del Mood Social Club
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