La mia opinione sulle raccolte non è mai univoca. In linea di massima, preferisco approcciarmi ad un gruppo che non conosco partendo da un album, piuttosto che da una raccolta di brani. In alcuni casi, poi, i fini speculativi sono fin troppo sfacciati per meritare o consigliare un acquisto. È evidente, però, che i tempi e i modi di fruizione delle Musica sono cambiati e un’operazione di questo tipo ha anche una sua logica. Ritengo, infatti, che possa essere un utile strumento di conoscenza da opporre al caotico mare magnum della rete e all’effimera realtà virtuale dei file.
Come avrete intuito, oggi presentiamo un’antologia che, secondo me, ha tutte quelle caratteristiche indispensabili per entrare a far parte di una buona discografia, a patto che non conosciate già il progetto Rome. Anthology 2005 – 2015, pensata per celebrare e accompagnare il tour del decennale, è destinata, infatti, a coloro che si approcciano, per la prima volta, al progetto dell’artista lussemburghese Jerome Reuter (Rome è il diminutivo) e al suo mood apocalittico.
Venti brani e un’ora e un quarto di musica non possono raccontare dieci anni di carriera e rappresentano solo una minima parte della produzione dell’artista, ma possono fornirci un’idea della sua visione del mondo. Una visione cupa che nella devastazione delle guerre combattute, di quelle dimenticate e di quelle interiori, nella Letteratura, nell’Arte e, purtroppo, nella cronaca trova una fonte inesauribile d’ispirazione per raccontare le ferite e le solitudini dell’animo umano.
L’atmosfera delle venti ballate è drammaticamente solenne, i rumori di fondo e i frammenti di vita vissuta richiamano alla mente un passato recente che, con troppa insistenza, si presenta ancora come protagonista sul palcoscenico della Storia.
Raccolta ben strutturata e ben pensata che rappresenta l’approccio ideale con il lirismo di Rome.
Raccolta che, naturalmente, guarda al passato, ma che diventa anche un buon viatico per il futuro, visto che il nuovo album è alle porte.
Rome – Anthology 2005 – 2015
L’atmosfera delle venti ballate è drammaticamente solenne,