I musicisti Rodrigo Campos e Gui Amabis e la cantante Juçara Marçal escono anche in Italia con Sambas do Absurdo, album il cui titolo è tutto un programma, recando in sé indizi tali da lasciar presumere quanto il suo contenuto si discosti dagli elementi tradizionali della Samba.
Dieci sono le tracce del CD. I (non) titoli dei vari brani (Absurdo 1, Absurdo 2, e così via fino al n° 8) stanno almeno in apparenza a sottolineare quanto in fase di produzione sia stata perseguita l’originalità della proposta musicale del trio di San Paolo.
E in effetti, sotto il piano dell’audacia mostrata dal trio brasiliano, innanzitutto, la neanche mezz’ora di ascolto musicale di questo bel disco ci convince assai. L’album, peraltro, appare convincente anche con riferimento ai suoi inconsueti contenuti.
Sambas do Absurdo, scrive la versione brasiliana di Rolling Stone, si ispira al mito di Sisifo di Albert Camus. Quest’ultimo considera l’assurdo come una sorta di separazione tra l’individuo e la propria esistenza. Il nuovo progetto dei tre di San Paolo rappresenta appunto una specie di incontro con l’assurdo che viene realizzato mediante una azione di decostruzione della Samba, musica tradizionale brasiliana per eccellenza che in tal modo viene attualizzata e sottratta a una visione meramente statica, folcloristica e ritualistica.
Una mùsica nova, dunque, quella di Campos, Amabis e Marçal, che arricchisce il patrimonio musicale carioca.
Leggerezza e piacevolezza dell’ascolto, orchestrazioni inedite, ariose e ricche, ritmi brasiliani consueti, un retrogusto malinconico, la bella e suadente voce della Marçal: sembrano essere questi i punti di forza di un CD che vale la pena di ascoltare.