Sono 9 le cariche esplosive piantate al suolo, tra le fondamenta dei palazzi e le antenne sopra i tetti. Poi, a chiusura, c’è anche un remix di cui forse si poteva fare a meno, ma che di sicuro male non fa…anzi!!!
I pugliesi ROCKY HORROR tornano alla carica dopo anni di assenza dalle scene discografiche (di sicuro non dalle scene live) con un nuovo lavoro di inediti. Si intitola “SCIOGLI IL TEMPO” uscito da pochissimo per Protosound Records / Edel, con anche un nuovo catalogo di featuring come prevede il manuale del buon crossover-ista. Già dal singolo di lancio “Lo spazio che ti spetta” c’è un bellissimo duo tutto da sottolineare: PINO SCOTTO, eterno e sempre giovane con cui proprio i ROCKY HORROR stanno portando in giro un live che piano piano sta conquistando le piazze delle principali città…e poi i preziosi colori di dj scratching a cura del grande DJ. BLAST. E via via per tutte le altre 9 tracce…perchè è così che funziona, è così che vuole la tradizione: più che altrove, in questo emisfero musicale l’artista non è mai solo con la sua musica, una band non è mai chiusa a se stessa, una canzone non è mai di un solo spirito creativo. E non a caso proprio in questo disco i Rocky dedicano il loro personalissimo tributo ad una pietra miliare del movimento delle posse italiane degli anni 80/90. Nella tracklist infatti troviamo anche la celebre “STOP AL PANICO” delle Isole Posse All Star, anche in versione Remix a chiusura disco con la featuring di DJ FEDE.
Viaggia così il nuovo disco dei ROCKY HORROR (e non dimentichiamoci il presuntuoso suffisso Fuckin’ Shit) che denunciano e governano, alimentano rivoluzioni e stabiliscono i nuovi dettami. Ovviamente l’America è dappertutto ascoltando la loro musica, una musica che ci proietta nei quartieri malfamati delle infinite città, tra i neri giocatori di basket e con quel certo modo di vestire. Una batteria fin troppo “triggerata” come l’arte del caso pretende – oggi più che mai – ci fa capire che non si scherza per niente; contrappunto deciso ad arrangiare la melodia ecco un muro di chitarre arrogante e doverosamente invadente che ci trascina in una realtà “analogica” che con il Crossover italiano, forse e per fortuna, ha poco a che fare. Qua siamo davvero tra le terre di un certo tipo di Evanescence – strizzando l’occhio al commerciale di ogni brano – fino al ferro randagio dei Korn piuttosto che dei Deftones sempre mantenendo una compostezza da editing digitale che forse non farebbe troppo impazzire i cultori del genere, almeno quelli più vecchi.
“Sciogli il tempo” è accolto subito dalla critica, dal pubblico e dal popolo della rete e, timidamente, lo vediamo spuntare in magazine che poco hanno a che fare con il Crossover e con quel Rock Urbano (come piace chiamarlo ai neofiti del genere) che sempre più restano confinati in un ascolto lontano dalla cultura popolare del nostro paese. Energia. Di sicuro l’energia, quella non manca e non potrà mai mancare.