Sound&Vision

Roberto Vecchioni @ CMP Arena

Scritto da Valeria Bissacco

Perché se lui riesce nonostante tutto a vederci poesia, sempre, in questa vita fatta di vette e di abissi e in questo mondo in subbuglio, tu spettatore come puoi restare indifferente?

È ripreso all’inizio del nuovo anno il tour di Roberto Vecchioni (DM produzioni) intitolato “Tra il silenzio e il tuono” come il suo ultimo libro pubblicato da Einaudi poco meno di un anno fa.
Lo spettacolo, che ha già riscosso grande consenso in tutta Italia, arriva a Bassano del Grappa il 23 gennaio alla CMP Arena con un soldout annunciato già da diversi giorni (serata organizzata da Shining production).
Fra musica naturalmente, ma anche letteratura, filosofia, attualità e cinema, ciò che appare immediatamente evidente è la necessità del cantautore di continuare a sognare in modo così incredibilmente “lucido” da raccontarlo al pubblico, sera dopo sera, attraverso canzoni che sono diventate giustamente parte del patrimonio culturale italiano degli ultimi 50 anni.
Facciamo subito una premessa: quello che segue sarà una sorta di report “emozionale”, perché pensiamo che un concerto di Roberto Vecchioni oggi sia un’esperienza totalmente “immersiva” (per dirla con un’espressione che oggi va tanto di moda riguardo a certe mostre d’arte) per lo spettatore attento com’è certamente il pubblico del cantautore milanese.
In breve tempo, già dai pochi minuti dell’intro e della prima canzone, il racconto, musicale e non, dal palco si dipana scivolando verso la platea che Vecchioni, con la complicità degli straordinari musicisti che lo affiancano (Massimo Germini alle chitarre acustiche, Lucio Fabbri al pianoforte, violino e mandolino, Martino Vacca al basso e Roberto Gualdi alla batteria), riesce a catturare completamente.
Con le sue mani frementi l’artista accarezza le parole e accompagna le canzoni dando loro sempre nuove sfumature, come un grande pittore dona pennellate di luce ai propri quadri, grazie anche ai raffinati arrangiamenti e alla chitarra emozionante di Germini che accompagna con straordinaria sensibilità la voce splendida del Professore fin nei percorsi più intimi.
Sono poi quelle stesse mani che ti sollevano dolcemente, caro spettatore, e quindi ti scuotono fin quasi a rivoltarti l’anima. Perché è con quelle “mani parlanti” e quegli occhi lucidi e senza età, che sanno scrutare forse più all’interno che all’esterno, che Vecchioni ti costringe ad andare a fondo nelle tue emozioni, per conoscerle e riconoscerle veramente fino a cacciarle fuori.
Perché se lui riesce nonostante tutto a vederci poesia, sempre, in questa vita fatta di vette e di abissi e in questo mondo in subbuglio, tu spettatore come puoi restare indifferente? Quel piccolo grande uomo (la statura morale non c’entra nulla con quella fisica, lo sappiamo bene) ti porta con maestria nel suo sogno e ti ci lascia cadere dentro fino al collo. Con le sue storie antiche ma spesso perfettamente contemporanee e le citazioni altissime che ti spingono a riaprire un libro di storia o di filosofia il giorno dopo, il Professor Vecchioni ti da modo di condividere quel sogno, e te ne affida addirittura le redini. Come in un gioco di specchi e labirinti di borgesiana memoria a lui tanto caro, dalla tua poltroncina all’interno di un palasport ti ritrovi a chiederti se quelle emozioni evocate nelle sue canzoni non siano poi proprio le tue, che con quei brani sei praticamente cresciuto ( o magari le hai incontrate proprio oggi per la prima volta dal vivo ma sai che non potevi sfuggirvi ).
Così, ad un concerto di Vecchioni ti accorgi, nostro caro spettatore, che sei proprio tu a guardare l’infinita bellezza di Venezia inseguendo il miraggio di un amore impossibile, tu che aspetti il finale della favola di Cappuccetto Rosso come non te l’hanno mai raccontata, tu che prendi tra le mani tua figlia per la prima volta, ancora tu che saluti con un infinito addio chi non vorresti mai fosse partito, e infine tu che ridi (ebbene sì, ridi perché ti senti quasi invincibile) del destino che ha la faccia della “nera signora” mentre ti alzi in piedi e balli e batti le mani fino a sentirle bruciare, e vorresti ballare fino all’aurora, sulle note di una musica possente e trascinante come quella guidata dal magico violino di Fabbri sul finale.
E questo non crediamo assolutamente possa accadere per caso, anzi. Forse il motivo lo teniamo stretto dentro di noi, ma sappiamo che solo ad un concerto di Roberto Vecchioni, classe 1943, professore per più di 40 di greco e storia, cantautore, scrittore, letterato di rara profondità e soprattutto Uomo, in fondo, ci è accaduto di sentirci così. 
In scaletta l’intera carriera del cantautore, con relativo campionario di sogni, è ben rappresentata da brani ormai nella memoria collettiva, con un’attenzione particolare all’ultimo album L’infinito e qualche delicata sorpresa. È sicuramente un concerto da non perdere, lo diciamo davvero con il cuore, che sia per la prima o per l’ennesima volta.

Si ringraziano Shining production e il personale del CPM Arena per la cortese disponibilità.

Scaletta del 23.01.2024
Storia e leggenda del lanciatore 
Ti insegnerò a volare (Alex)
Ogni canzone d’amore
La mia ragazza
Vincent
Signor giudice
L’infinito
El bandolero stanco
Cappuccio rosso
Voglio una donna
Figlia
La bellezza
A te
Le mie ragazze
Sogna ragazzo sogna
Chiamami ancora amore
Luci a san Siro
Samarcanda

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About the author

Valeria Bissacco

Sono nata sotto il segno dei Pesci, sono diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, vivo in Veneto e mi occupo di fotografia per passione praticamente da sempre. Amo la musica italiana e da quando avevo 12 anni seguo i concerti dei miei artisti preferiti e li fotografo, unendo così le mie due più grandi passioni. Pratico Arti Marziali (la mia terza passione), insegno Karate ai bambini e alle persone con disabilità, mettendomi in gioco ogni giorno sul tatami come nella vita. Il mio bisogno di nutrirmi di bellezza mi porta spesso in giro per l’Italia e l’Europa a visitare musei, assistere a concerti, eventi, esposizioni d’arte o semplicemente (da vera pesciolina) su una spiaggia solitaria in Grecia ad ammirare e respirare il mare.

Per ZONA Editore ho curato l’inserto fotografico del libro: Francesco Baccini, ti presto un po’ di questa vita, e ho pubblicato una raccolta di racconti che prendono spunto dalle canzoni della mia vita: Margherita, Alice e le altre.
Ho esposto le mie foto a Milano, Treviso e Castelfranco Veneto.
Alcune mie immagini compaiono all’interno della copertina di album di Francesco De Gregori, nel dvd di Dalla e De Gregori Work in progress, e nei dischi di altri musicisti emergenti.
Mie foto di De Gregori sono inoltre in copertina di una storia della canzone di De Gregori a cura di Enrico Deregibus e all’interno di altre pubblicazioni a carattere musicale.

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