Si sa, siamo nell’era degli emulatori, amara riprova della progressiva sparizione della fantasia. No, non parlo del Regno di Fantàsia de La Storia Infinita di Michael Ende, il mondo fantastico minacciato dall’espansione di una forza misteriosa chiamata “Nulla”. Che poi magari invece a ben guardare….
Stamattina, nel mio angolo di Paradiso al bar, con le tre C della felicità (cornetto, cappuccino e Corriere della Sera), leggevo del curioso caso della signora Nancy Crampton Brophy alla sbarra in Oregon per l’omicidio del consorte avvenuto nel 2018.
Mi correggo: il caso non è curioso, perché ormai gli omicidi sono passati da soggetti di letteratura da feuilleton a tematica base dell’intrattenimento televisivo; curioso lo è semmai per il fatto che sulla 71enne sono pesate, fra le prove a carico, le parole del suo stesso blog postate nel 2011:
Titolo: «Come uccidere vostro marito». Svolgimento: «Bisogna essere organizzate, spietate e molto intelligenti. Dopotutto, se l’omicidio deve rendermi libera, di certo non voglio finire in galera. E fatemi dire chiaramente, per la cronaca, che non mi piacciono le tute da carcerato e che l’arancione non è il mio colore preferito».
Non è servito a confondere le acque il fatto che la signora fosse una scrittrice di gialli, il che tuttavia non la rende, non so perché, accostabile a Miss Marple. Sarà forse quel curioso mix, fra le sue opere, di titoli rosa: Wrong Never Felt So Right, The Wrong Husband, The Wrong Lover che evoca alla mente un po’ Liala, un po’ la cucina de La Signora in Giallo, magari per il marito cuoco che insegnava nel luogo in cui è stato ucciso, l’ “Oregon Culinary Institute”.
L’ardita signora argomenta pacifica la sua innocenza: “Se fossi l’editor di un romanzo direi che nella trama c’è un buco: non c’è il movente”, confermando in pensieri e parole, ma anche opere e omissioni, la sua già spiazzante somiglianza con Cosima Serrano, in carcere per l’omicidio della nipote Sarah Scazzi.
Troppo banale come movente, per l’acuta giallista, il grande classico di una polizza sulla vita del consorte da oltre un milione e mezzo di dollari.
La tenera vecchina a questo punto nella mia sognante oasi di pace mattutina mi riporta alla memoria l’antesignana delle ormai stucchevoli e onnipresenti trasmissioni di cucina, un allora gustoso e rasserenante intermezzo pomeridiano condotto decenni or sono da Wilma De Angelis (1), smessi i panni non troppo fulgidi della cantante, ma perfetta invece per un remake di Mary Poppins.
Rassicurante come le torte al rabarbaro di Jessica Fletcher, che abbia scelto la scuola di cucina come perfetto locus commissi delicti per portare avanti una sua personale critica sociale?
È Miss Crampton Brophy a fornire la ricetta del perfetto assassino: “bisogna essere organizzate, spietate e molto intelligenti”
Poco avrà contato per lei che i due proiettili 9mm che hanno ‘abbattuto’ il consorte, non nell’apposito macchinario per il raffreddamento rapido, fossero compatibili con la sua Glock misteriosamente scomparsa.
Sarà stato per lei un dettaglio irrilevante che i filmati delle telecamere abbiano ripreso con nitidezza il suo minivan parcheggiato davanti alla scuola di cucina.
Avrà infine con tutta evidenza sorvolato su una sua ex compagna di cella, scaltra esperta di psicolinguistica, che avrebbe testimoniato che la nostra scrittrice, descrivendo il momento dello sparo avrebbe detto: «ero» a distanza ravvicinata e si sarebbe poi corretta con «era».
Nancy Crampton Brophy ha dimenticato però di dire cosa invece nella sua ricetta debba mancare: essere dei narcisisti patologici talmente innamorati della propria immagine da avere il terrore di non vedersela riflessa nello specchio.
Come dice la mia mentore, Roberta Bruzzone, non esistono delitti perfetti, solo indagini imperfette. E, mi permetto di aggiungere, a volte criminali talmente citrulli da agevolarle comunque.
1. Per i nostalgici: dal 1979 su Telemontecarlo con il titolo prima di Telemenù e poi Sale, pepe e fantasia fino al 1998