“Mi sento perduto”, mi disse. E rivolse lo sguardo al bambino che tenevo in braccio. Incorniciò il suo volto tra le mani grandi, le aprì e le chiuse per salutarlo. Le labbra mandarono un bacio, a stento fecero uscire un
“Ciao…”.
Un sorriso carico di vita affiorò sul suo volto, poi si addormentò e non si svegliò mai più. Ed è da allora che ha iniziato a vivere per sempre.
È da allora che so che:
Solo chi si perde può ritrovarsi, solo chi dona riceve.
Solo chi muore può rinascere e restare per sempre.
Perché l’uomo che è rinato è quello che vivrà per sempre. E non gli è successo quando è morto, ma quando è vissuto.
Tutte le volte che ha vinto il dolore e la sofferenza. Chi ha fede lo sa, che si estingue nell’eterno.
L’uomo che annulla la sua forza in una carezza e che in una carezza trova tutta la forza del mondo: quello è l’uomo che vivrà per sempre.
Se non gli accade mentre è ancora vivo, non accadrà mai perché la morte è diversa dal morire, il morire è un vivere incessante: versare anni alla vita e investire amore da morirne, senza ottenerne nulla in cambio. La morte è la fine. Nessuno torna indietro da li.
Tutto ciò che conta, è in quel che resta…. E quel che resta è il bene che si è fatto agli altri. Se non si è disposti ad annullarsi in esso, a donarlo senza limiti, a morire per esso, non si è vissuto realmente.
Non serve credere ma avere fede.
Anche se si nasce tra le macerie, sotto le bombe, tra assassini e guerrafondai. Una vita che nasce, porta la salvezza del mondo, anche se arriva in una mangiatoia, nel freddo inverno. Anche se perseguitata e offesa, quella vita, con il suo bisogno di essere amata, se insegnerà all’uomo ad amarla, lo strapperà alla morte mille volte ancora.
Tanta bellezza nascerà da quel gesto. E non avrà mai fine.
Renaissance
Chi rinasce vivrà per sempre perché non gli è successo quando è morto, ma quando è vissuto