A metà tra narrazione baustelliana e derive sensazionaliste à la Afterhours, I Ratafiamm, che tornano sulla scena musicale dopo “Low Budget invention“, con “Tourist you are the terrorist “((Labellascheggia/TriTubba) ci consegnano un album inflazionato nelle tematiche e nelle sonorità, che tenta di riprodurre smaccatamente quelle canzoni “d’amore e di merda dalla provincia” (questa l’autodefinizione di Vasco Brondi della produzione de Le luci della centrale elettrica), attestandone l’avvenuto scivolamento involutivo da controcultura a fenomeno mainstream.
Percorso da un anticonformismo programmatico sedicentemente indie, Tourist you are the terrorist cede alla tentazione di ammantare di un’aura pseudosociologica un garage pop insipido, che non riesce a liberarsi dalle maglie strette di un già sentito inautentico e vacuo.
Nonostante l’ineccepibile tecnica musicale, la rilettura incolore di Veramente di Mario Venuti conferma l’approccio omologante dei Ratafiamm, pretesi maîtres à penser di una contemporaneità plastificata e decadente.
Ratafiamm- Tourist you are the terrorist
Un album che tenta di riprodurre smaccatamente quelle canzoni d’amore e di merda della provincia