News Quatsch

Quatsch (sognati dal futuro) Anno 1 N. 12

Scritto da Red

45 anni fa, era il 29 luglio 1976, una donna divenne Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale. La partigiana amava dire: “Per cambiare il mondo bisogna esserci”.
Voi dove siete?

Siamo ancora il Paese in cui una donna in età fertile che l’assumi a fare che poi ti sforna 18 figlioli e la rivedi nel duemilamai. Siamo ancora il Paese in cui se hai un figlio dovresti passare 48 ore su 24 con tuo figlio e non osare pensare di lavorare, uscire, essere, perché si sa, tu sei matreh e non avrai altro Dio all’infuori di quel mini-tizio variamente peloso e certamente ringhiante.
Siamo ancora il Paese in cui le molestie sono sinonimo di apprezzamento e se ti azzardi a scoprire un centimetro quadrato di pelle “Eh, ma te la sei cercata”.
Siamo ancora il Paese in cui se fai carriera “Eh, chissà a quanti l’ha data”, se non fai carriera “Eh, èbrutta come un bidone dell’umido lasciato al sole, chi vuoi che la pigli”.
Siamo ancora il Paese in cui per acquistare la pillola del giorno dopo devi girare 887 farmacie, farti paternalmente cazziare da 886 farmacisti perché “È una vitah!!! È il tuo pampinoh!!!” (no, è uno spermatozoo che si è trovato a razzolare in luoghi in cui non dovrebbe razzolare, non diciamo minchiate) e devi minacciare di chiamare i Carabinieri, l’esercito, la Nasa e tutti i santi che conosci all’887esimo che ti saresti anche spaccata la minchia di girare a vuoto.
Siamo ancora il Paese in cui se hai avuto più di un partner sessuale negli ultimi 15 anni “Badaquella che zoccola”. Tuo fratello che fa sesso 5 volte a settimana con 5 donne diverse è un“bomberone”.
Siamo ancora il Paese in cui se sai quello che vuoi e non hai paura di lottare per ottenerlo hai: A. il ciclo B. bisogno di essere scopata. Il fratello di cui sopra nella stessa situazione è uno che sa il fatto suo.
Siamo il Paese in cui le donne guadagnano il 25% in meno degli uomini, a parità di contratto e condizioni. Siamo anche il Paese in cui sono le donne a doversi fare carico, nel 90% dei casi, della cura dei figli, dei genitori anziani e della famiglia, aiutate poco o pochissimo dal compagno o marito di turno e abbandonate a se stesse da uno Stato che considera la famiglia un lusso.
Siamo, paradossalmente, il Paese in cui calano gli omicidi ma aumentano i femminicidi. Si muore per mano di coloro che dovrebbero amarci, proteggerci, rispettarci, tutelarci. Si muore per mano di ex-fidanzati incapaci di accettare la rottura, si muore per mano di compagni e mariti gelosi, si muore per mano di padri possessivi. Si muore per mano maschile. Si muore lasciando figli, famiglie, amici,costernati e increduli. A dirsi che non sarebbe dovuto succedere. Ma è successo. Succede ogni volta che voltiamo la testa dall’altra parte, ogni volta che giudichiamo solo in base alla lunghezza della gonna o alla profondità della scollatura. Succede. Perché lo facciamo succedere.
45 anni fa, era il 29 luglio 1976, una donna divenne Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale. Era la prima volta in Italia. Tina era stata molte cose nella vita. Con il nome di battaglia di “Gabriella”, ispirata all’arcangelo Gabriele, era stata staffetta partigiana durante la guerra, dopo la brutale esperienza di aver visto morire 31 suoi concittadini durante un rastrellamento tedesco. Di quella esperienza, e delle mille fatte successivamente, ebbe a dire “Per cambiare il mondo bisogna
esserci”. Voi dove siete?

Editoriale di Stefania Pucci
Copertina di eineBerlinerin  

Quatsch Anno 1 N. 12. La paperella piu’ strampalata dell’universo va a mettere le piume in acqua e vi saluta  dandovi appuntamento dopo le vacanze estive

 

Fabio Balzano + Jonathan Giusti ne Le Interviste al Contrario
Libro in Cartolina: Simone Perotti – I Momenti Buoni. Intervista di Sylvie Freddi, Illustrazione di Caroline Freddi
Quel gran bel pezzo dell’Italia, tutta pura, tutta bianca. Racconto di Massimiliano Bellavista, copertina di eineBerlinerin
Look into the Mirror. Di Sister Hobartina
DenkPause: “Sous les paves, la plage”. Di eineBerlinerin
Un Ano de Amor, da Mina ad Almodovar. Di Sylvie Freddi
Nada @Spazio Polaresco. Di Riccardo Granato Ricky

About the author

Red

error: Sorry!! This Content is Protected !!

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Con questo sito acconsenti all’uso dei cookie, necessari per una migliore navigazione. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai su https://www.sound36.com/cookie-policy/

Chiudi