In questo periodo storico, dove a prevalere non sono generi canonici ma l’individualismo, mi sembra di riscontrare in molti artisti un’intima esigenza d’introspezione. Scandagliare le profondità dell’animo umano alla ricerca di sensazioni, suggestioni, immagini sepolte nella memoria è, in fondo, il grande potere della Musica. C’è chi affianca alla Musica le parole, chi si affida agli strumenti e alle loro sonorità, chi come i Quai du Noise partendo dall’elettronica spaziano in territori ambient, post rock e techno.
Echo Sounder è, innanzitutto, il percorso interiore del duo che l’ha concepito e, subito dopo, un invito all’ascoltatore a percorrere il proprio. I titoli degli otto brani e, prima ancora, il titolo e la copertina dell’album, suggeriscono la via che è la fonte d’ispirazione dell’album stesso: il mare. La sua immensità, i suoi paesaggi, la sua violenza e, contemporaneamente, i sogni e le speranze di chi l’ha solcato, di chi nel suo ventre si è abbandonato, di chi ancora di fronte alla sua immensità sa meravigliarsi e abbandonarsi.
Otto storie e un unico filo conduttore per un progetto che, pur lontano da quelle che sono le mie sonorità, mi ha intrigato.
Quai du Noise – Echo Sounder
Percorso interiore dei Quai du Noise che partono dall’elettronica e spaziano in territori ambient, post rock e techno.