Ah, la vita! Quella messinscena vertiginosa, quella corsa scomposta verso il nulla mascherata da calendario ben organizzato. Un brivido, sì, ma mica di quelli epici che fanno tremare le montagne.
No, piuttosto un fremito nervoso tra le scapole quando realizzi di aver risposto “a presto” a qualcuno che speravi di non rivedere mai più. Un sussulto d’esistenza che vola via con la stessa dignità di una ricevuta fiscale smarrita.
E in mezzo a tutto questo, ecco il tuo equilibrio: una coreografia improvvisata su un filo sottile tirato tra ansia e parvenza. Ti credi acrobata, in realtà sei solo uno dei tanti funamboli inconsapevoli, che avanzano barcollando con l’arroganza di chi pensa che il
caos lo si possa dominare con un’agenda Moleskine.
Sopra la follia, sì. Ma non quella eroica e romantica di un poeta maledetto: la tua è la follia dei semafori rossi eterni, delle password dimenticate, delle mail mai inviate. È la pazzia quotidiana, silenziosa, che si veste da normalità e ti sussurra con garbo che la lucidità è roba da illusi.
Eppure eccoci qua: vivi, brividi, in equilibrio. Anche mercoledì. Anche se non te lo ricordi.
Promemoria per mercoledì: non dimenticare che stai danzando sul crinale sottile del delirio.
Tanti funamboli inconsapevoli, che avanzano barcollando con l’arroganza di chi pensa che il caos lo si possa dominare con un’agenda