Sound&Vision

Patti Smith @ Teatro Fraschini, Pavia

Scritto da Alessandro Ceci

“Sono una donna che lavora duramente perché l’arte richiede disciplina” Patti Smith

Giacca nera di misura abbondante, pantaloni scuri e gilet….dietro le sembianze di una donna che non sembra mettere al primo posto abiti vistosi e lustrini è approdata al Teatro Fraschini di Pavia la sacerdotessa del rock; sul palco un’eterna ragazza di quasi 175 cm di statura per neanche 50 chili di peso che rappresenta un condensato di poesia, musica, politica e spiritualità con pochi eguali nella cultura americana. Considerata oggi quasi un’entità metafisica, lei si mantiene però ben distante dagli stereotipi, rivendicando per sé, più che una predestinazione, il merito di aver sempre combattuto per ottenere ciò in cui credeva; “Sono una donna che lavora duramente perché l’arte richiede disciplina”.
Un’artista, quindi… questo Patricia Lee Smith voleva “semplicemente” essere; “Non ero certo talentuosa, però avevo molta immaginazione e i miei insegnanti mi incoraggiavano. Quell’estate trovai lavoro in una fabbrica; ispezionavo manubri per tricicli. Era un posto miserabile. Lavoravo a cottimo e nel frattempo mi rifugiavo nella fantasia”. Era il 1960 e Patti aveva solo 14 anni. Sette anni dopo sarebbe salita su un treno diretta a New York con un biglietto di sola andata, “nessuno mi stava aspettando, tutto mi aspettava”.
Oggi a 73 anni Patti può volare a ritroso sulla storia della musica rock; può farlo -e lo fa- con l’autorevolezza di chi di questa storia è stata coautrice, senza mai aver perso la grinta e la voglia di ribellione degli albori, partendo dal basso, così come è stato anche nella sua vita, per raggiungere poi l’olimpo della leggenda “Sono una semplice operaia delle parole, delle note. Ho studiato la Bibbia, ho una connessione spirituale con l’universo ma considero questa materia più complessa del rock. Forse nel mio modo di porgere le canzoni c’è qualcosa di sciamanico, ma non è voluto”.
Nessuno come lei ha creduto nel potere della musica, della poesia, della letteratura e della creatività, perché forse l’arte non può nutrire il corpo ma è sicuramente il miglior nutrimento dell’anima. Questo fa di Patti Smith, ancora oggi, un’icona di grande vitalità, capace di alimentare la passione del grande pubblico del rock.
Sul palco con lei, per un prevedibile tutto esaurito del Teatro Fraschini, la figlia Jesse (pianoforte) e Tony Shanahan (chitarra acustica e basso).

Articolo e Foto di Alessandro Ceci

About the author

Alessandro Ceci

Nato nell'Oltrepò pavese, a Voghera, il 28 giugno 1977. Origini parmigiane. Nella vita educatore e conduttore di gruppo. Qui per conciliare la passione per la fotografia e per il rock. Tifoso della Juventus e amante dei gatti.

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