Non usando nemmeno una parola che sia mia ecco la stele di rosetta dei miei pensieri mentre guardo un mare d’ostriche e nuvole che bagna una zona gialla, provvisoriamente ormeggiato ad una bottiglia di bianco. I testi sono da cantarsi in falsetto e in parallelo, usando corde vocali, mentali e muscolari.
Dal cielo cader vid’io
due stelle più luminose,
e sul volto al idol mio
di sua mano Amor le pose.
Di due luci allo splendore
arda pur lieto un amante,
e costante
gli offra in dono il proprio core.
Ma non speri in tanto ardore
col seren d’altre faville,
avvampar quelle pupille
che dan lume al mio desio.
Dal cielo cader vid’io
due stelle più luminose,
e sul volto al idol mio
di sua mano Amor le pose.
Sotto l’arco d’un bel ciglio
splenderanno in bravi giri,
due zaffiri
da far caro ogni periglio.
(https://www.youtube.com/watch?v=4Ppo9l7asVs)
Golden brown texture like sun
Lays me down with my mind she runs
Throughout the night
No need to fight
Never a frown with golden brown
Every time just like the last
On her ship tied to the mast
(https://www.youtube.com/watch?v=2Qs1J612nZs)
Le notti che non c’è la luna,
le lucide notti d’estate
che il cielo la terra importuna
col lampo d’innumeri occhiate,
— occhiate di stelle! — e le cose
(che troppo si sentono addosso
le tante pupille curiose)
mal dormono un sonno commosso,
https://it.wikisource.org/wiki/Poesie_(Ragazzoni)/Parte_prima/I_bevitori_di_stelle
Fine primo movimento
To distant lands
Takes both my hands
Never a frown with golden brown
Golden brown finer temptress
Through the ages she’s heading west
From far away
Stays for a day
Never a frown with golden brown
(https://www.youtube.com/watch?v=2Qs1J612nZs)
Take five take five take five !!!!!
https://www.youtube.com/watch?v=PHdU5sHigYQ&list=RDPHdU5sHigYQ&start_radio=1&t=13
Ma d’Amore è van consiglio
ch’ardan mai di foco pieni,
vaghi rai così sereni
come un guardo ch’io desio.
Dal cielo cader vid’io
due stelle più luminose,
e sul volto al idol mio
di sua mano Amor le pose.
(https://www.youtube.com/watch?v=4Ppo9l7asVs)
Tutte l’altre creature
hanno moglie od hanno figli:
i canguri han le cangure
i conigli han le coniglie,
l’api accoppiansi nell’aria
e persin la dromedaria
tra le sabbie nude ed erme
ha il fedele dromedario.
Il più sol di tutti è il verme
lungo verme
cupo verme
cieco verme
bieco verme
triste verme
solitario.
Una vaga fantasia
alle volte pur mi coglie,
la mia mente vola via
e m’immagino aver moglie,
mi par d’essere, o cuccagna,
un bel nastro, una lasagna…
non più fitto in membra inferme
nel mio vil penitenziario
e non più essere un verme
lungo verme
cupo verme
cieco verme
bieco verme
triste verme
solitario.
https://it.wikisource.org/wiki/Poesie_(Ragazzoni)/Parte_terza/Elegia_del_verme_solitario
Fine secondo movimento
…
Vergini muse dell’Olimpo antico,
Andate tutte a farvi benedire….
(Anzi andate affanculo voi e tutti i vostri miti)
Perché se udiste mai quello che dico….
(Dico se davvero vi interessasse)
Obbligate sareste ad arrossire.
Fuggite, o pur tappatevi le orecchie
Voi siete troppo caste e troppo vecchie.
(E per giunta anche troppo pericolose)
Adesso ho più bisogno di sogni che di miti.
Cala la pressione e il livello della bottiglia. Liquorare,ancora multiliquorare. Anzi meglio dormire…applausi soffocati dalle onde…sipario sugli occhi
Sogno o galleggio? La bottiglia va in pezzi. Ci sono stelle riflesse sui cocci. Luneggiare pallido e assorto. Sono un patetico Giona ubriaco già dentro al ventre molle del Lunedi prossimo venturo.
Copertina di eineBerlinerin