Recensioni

Offlaga Disco Pax – 20 Anni di Socialismo Tascabile

Scritto da Giovanna Musolino

Concerto perfetto, emozionato, necessario popolato da mille neosensibilisti, indie ante litteram, che esecrano il Ventennio e onorano il ventennale!

Milano Magazzini Generali 30/3/2025

Per celebrare degnamente il ventennale di Socialismo Tascabile, gli Offlaga Disco Pax hanno deciso di calcare nuovamente le scene con una serie di concerti, su e giù per l’italico stivale. A Milano l’esibizione è ospitata ai Magazzini Generali: alla data del 30 marzo, causa sold out, se n’è aggiunta una seconda il giorno seguente.
Si staglia al centro del palcoscenico, orgogliosa ma non spavalda, una pila di buone cose di pessimo gusto: Zora, la vampira porno, la golf gialla, la scatola dei Tatranky, il Toblerone (“Qualcuno sa perché”) e una ridda di emozioni e ricordi sgorga senza requie.
Sì: la madeleine sta a Proust come i Tatranky stanno agli Offlaga.
Sul palco, insieme a Max Collini e Daniele Carretti, l’eccellente polistrumentista Mattia Ferrarini, che sostituisce, il comunque presente, Enrico Fontanelli.
“1,2,5,8, SIGLA: Offlaga Disco Pax è un collettivo neosensibilista contrario alla democrazia nei sentimenti; Offlaga Disco Pax rifiuta la socializzazione delle perdite e ritiene la vostra esistenza approssimata per difetto…”
Che le danze abbiano inizio. Le parole si giovano della musica, il suono si nutre della narrazione: un connubio armonioso, uno scambio parimenti proficuo. Piccole storie, “quasi tutte vere”, personali, disincantate, arrabbiate, divertenti raccontate con il piglio ironico e la straordinaria vis interpretativa di Max Collini. Piccole storie che concorrono a ricostruire la storia: Kappler e il fallimento di un sistema scolastico impositivo e autoritario; Piccola Pietroburgo e il sogno di un socialismo possibile e realizzato; Tatranky e l’avanzata dei peggiori mostri del capitalismo occidentale; Sensibile e il terrorismo neofascista tramite l’indagine semantica; Robespierre e la fine di un’epoca in cui si credeva si potesse ancora cambiare il mondo; Cinnamon e l’accurata analisi socio-antropologica attraverso il mutare delle preferenze del gusto delle gomme da masticare. E ancora Enver, Khmer rossa, De Fonseca, Tono metallico standard, Dove ho messo la Golf?
Carretti e Ferrarini imbastiscono una perfetta e possente trama sonora: sintetizzatori, basso, chitarra, drum machine si armonizzano.
L’intro di Atmosphere dei Joy Division è il momento per un commosso e commovente ricordo di Enrico Fontanelli. La tiratissima  cover di Allarme dei CCCP, costituisceil tributo agli antenati”.
Concerto perfetto, emozionato, necessario popolato da mille neosensibilisti, indie ante litteram, che esecrano il Ventennio e onorano il ventennale!

 

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Giovanna Musolino

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