È ancora troppo presto per fare un bilancio di quello che possiamo definire annus horribilis, ma alcune considerazioni di carattere generale possiamo farle. La più immediata e anche la più grave è la scarsa considerazione che si è avuta per artisti e Musica in particolare. La seconda è che, nonostante l’indifferenza, quel mondo è riuscito tra mille difficoltà a regalarci album ed iniziative di spessore. Un problema culturale che l’Italia prima o poi dovrà affrontare, perché una qualunque rinascita non potrà prescindere dalla Cultura e dall’Arte. Appare anacronistico e insensato il voler far girare il mondo della Musica intorno ad eventi mediatici mirati. Il nostro panorama musicale è variegato e, soprattutto, ha grande qualità. Parole forse, ma scriverle è anche un modo per ricordare.
Tra gli EP che ho ricevuto, durante questo strano tempo sospeso, c’è anche quello d’esordio degli Obscure Obsession band dark / doom metal. Il titolo è Obsessions and SolitudeS e i quattro brani che lo compongono esplorano le conseguenze che una certa modernità ha sui soggetti più fragili.
È indubbio, infatti, che si vive in una società caratterizzata da un esasperato egocentrismo ed edonismo, nella quale è difficile scindere apparenza e realtà. L’uso della tecnologia ha stravolto anche quelli che erano i rapporti sociali tradizionali. Mi si dirà che ogni tempo ha i suoi pro e i suoi contro e su questo non c’è dubbio, così come nutro pochi dubbi sul fatto che la solitudine sia una diretta conseguenza di questi cambiamenti.
I quattro brani esplorano alcuni aspetti di questa condizione, di questo sentimento, che crea il vuoto attorno ad una persona. Come ho detto le cause possono essere molteplici, ma da questo vortice negativo, come si racconta in Aurora, si può anche uscire. Il brano è ispirato da una storia di cronaca realmente accaduta che, per fortuna, ha avuto un suo lieto fine. A testimonianza del fatto che la vita oltre alle condizioni crea anche delle possibilità, a far da discriminante sono le scelte che ognuno di noi compie. Di solitudini si è parlato molto in relazione al lockdown ma, a mio avviso, la forzata chiusura delle città ha solo esasperato ciò che era già in atto. I quattro brani, infatti, sono stati composti prima del famigerato marzo 2020 e testimoniano come gli artisti colgano bene quelli che sono i fenomeni sociali. Gli Obscure Obsession ci hanno regalato ottimi spunti di riflessione e ottima musica, il che fa presagire e sperare in un buon album d’esordio. Chiudo riportando per intero la dedica del CD, parole in cui mi riconosco e che mi piace condividere con coloro che leggeranno quest’articolo.
Questo ep è dedicato a tutte le persone che non hanno nessuno nella loro vita, e ogni giorno devono trovare un motivo per credere nella vita stessa. Non sanno di essere degli eroi.