Raccontare la storia dei Notturno Concertante, significa in qualche modo ripercorrere grossomodo quasi quarant’anni di musica: sei gli album pubblicati dal 1990 al 2012 per etichette italiane e europee e 5 quelli in cassette autoprodotti, tra l’altro molto ricercate, che coprono gli anni 1985 – 1989, ovvero, quello degli esordi.
Le collaborazioni e i riconoscimenti internazionali sono di quelli di tutto rispetto: Double Exposure, compilation internazionale curata da Steven Wilson, Ray Wilson (Genesis) e poi ancora Stefano Benni, Lina Sastri, giusto per fare dei nomi e per dare l’idea di un’attività che parte dalla musica per poi spaziare nel mondo della letteratura e del cinema.
Una carriera ricca di soddisfazioni quella di Lucio Lazzaruolo e Raffaele Villanova, fondatori di un gruppo che, come avrete capito, ha scritto capitoli importanti nel grande e variegato libro del nuovo progressive-rock. Li ritroviamo oggi alla soglia di un nuovo decennio con un album, che rimette un po’ tutto in discussione e che dimostra che la voglia di mettersi in gioco è intatta.
Let Them Say è infatti il loro primo e, anticipano, non ultimo album completamente strumentale. Un album che non tradisce le radici prog ma le evolve contaminandole con altre sonorità e con l’elettronica. Un tessuto narrativo in equilibrio fra diversi generi musicali, in cui è possibile ammirare paesaggi sonori disegnati sapientemente da strumenti acustici ed elettronica. A farci da guida nelle atmosfere sono i titoli ma, va da sé, che è un input che porterà ognuno su strade differenti.
In un album gradevolissimo, in cui non mancano le venature jazz, mi sento di segnalare la notturna Darkness I Became e l’orientaleggiante Delicate Sabbath. E non mancano, inoltre, ospiti internazionali a dar ancor più lustro all’album: la violinista Nadia Khomutova, l’americana Molly Joyce e la violoncellista Kaitlyn Raitz.
Le parole, come giusto che sia, si fermano qui, ma ora tocca a voi far vostro l’album.
Notturno Concertante – Let Them Say
Una band che ha scritto capitoli importanti nel grande e variegato libro del nuovo progressive-rock