Recensioni

Napodano @ Chez Mon Ex

Scritto da Marco Restelli

I suoi brani non lasciano mai indifferenti anche l’ascoltatore più distratto perché sono molto orecchiabili e dall’altra risultano spesso infarcite di un sarcasmo al vetriolo che sa lasciare il segno riuscendo a strappare inevitabili sorrisi

Era dai tempi precedenti alla pandemia che non avevo il piacere di ascoltare Daniele Napodano suonare dal vivo (in arte semplicemente Napodano).
In questo lungo lasso di tempo l’artista romano, da tempo trasferitosi in pianta stabile nella “Capitale d’Europa”, è notevolmente cresciuto sotto diversi punti di vista. Innanzitutto la sua vena creativa è letteralmente esplosa, visto che ha pubblicato due album (“A bassa fedeltà” del 2022 e “Non ci sono più i cantautori” nel 2024) ed è in procinto di farne uscire uno nuovo di zecca nei prossimi mesi.
Anche per quanto riguarda il suo statuts artistico poi, il salto di qualità è del tutto evidente visto che nell’ultimo anno ha condiviso il palco con diversi artisti italiani di un certo peso artistico come Morgan, Marlene Kuntz, Meganoidi e Zamboni dei CCCP. Questa tangibile maggiore maturità l’ho potuta constatare, in concreto, anche nello showcase presso Chez Mon Ex – locale che si trova nel cuore di Saint Gilles al centro di Bruxelles – durante il quale si è esibito insieme a due ottimi musicisti (Emanuele Volpi – voce e percussioni e Fabio Volante alla chitarra acustica) che hanno impreziosito il suono delle tastiere di Daniele, là dove in passato preferiva forse suonare più da solo.
I suoi brani non lasciano mai indifferenti anche l’ascoltatore più distratto perché sono, da una parte, molto orecchiabili con melodie “a presa rapida” che entrano facilmente nella testa, dall’altra risultano spesso infarcite di un sarcasmo al vetriolo che sa lasciare il segno riuscendo a strappare inevitabili sorrisi. La cosa che mi piace maggiormente dei suoi testi è che sono tutti sostanzialmente autobiografici (la più evidente “Storia di un ratto”) e affrontano spesso temi molto seri come ad esempio la sensazione di sentirsi incompresi (“Sono un fantasma”) o il bullismo (“Ciccio sa volare”), fra gli altri, ma sempre con una vena ironica che possa alleggerirne il peso.
Ma non è solo questo: sotto questa sua corazza di paladino della libertà personale – costretta a scontrarsi continuamente contro tutto ciò che in quanto “struttura sociale” che ci impedisce di essere pienamente noi stessi spingendoci all’ipocrisia di massa – Napodano ha una sensibilità e una profondità che sono a mio avviso al di fuori del comune.
Sensibilità più facilmente riconoscibile nei pezzi più sentimentali (“Sbadato”) che utilizza in qualche modo proprio per rallentare quell’urgenza comunicativa che lo porta più facilmente allo scontro e che forse, altrimenti, non avrebbe modo di essere debitamente digerita.
Daniele è anche un bravo interprete, avendo suonato per anni nei locali centinaia di cover che prima prendevano buona parte della set list, mentre oggi servono solo a ricordare a tutti che riesce a fare proprie (riarrangiandole a modo suo) anche le canzoni di altri. Le versioni di “La donna cannone” di De Gregori e “Oggi sono io” di Britti sono due ciliegine su una torta piuttosto ben riuscita.
Il suo concerto vola via senza neanche accorgersene e alla fine la sensazione è di avere di fronte un cantautore della nuova generazione che ha tutte le carte in tavola per giocare la Serie A, e che presto o tardi farà parlare di sé.

Foto da Bruxelles di Grecuccio

About the author

Marco Restelli

Originario di Latina, ma trapiantato ormai stabilmente a Bruxelles. Collaboro con diversi siti musicali. Collezionista di dischi dai primi anni '80, ascolto praticamente ogni tipo di musica, distinguendo solo quella che mi emoziona da tutto il resto.
In progetto: l'attività di promoter di eventi live di artisti emergenti nel Benelux. Sono orgogliosamente cattolico, ma ritengo che la tolleranza sia alla base delle relazioni umane. Se dovessi salvare un solo disco, fra i miei 3500, sceglierei "Older" di George Michael. La mia più grande passione, oltre alla musica: la mia famiglia e i miei tre bambini.

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