Domanda: quanto è facile, da zero a dieci, realizzare cover di vecchie canzoni di successo senza cadere nell’ovvio, nel già sentito o addirittura nel superfluo? Dieci, se il cantante e/o musicista che le ripropone all’odierno ascoltatore è capace di farle proprie e quindi, almeno in una certa misura, di farle ridiventare originali, diverse, mai sentite e magari aderenti al gusto musicale contemporaneo.
Questa operazione è riuscita in modo pieno a Franco Naddei, musicista, produttore e arrangiatore di lungo corso. Naddei è uscito il 12 Dicembre scorso con “Mostri”, collezione di canzoni dallo stesso reinterpretate e rifatte “a propria immagine e somiglianza” . Dieci song per oltre quaranta minuti di ascolto, “Mostri” (la parola si riferisce ai mostri sacri della canzone italiana dal repertorio dei quali i vari brani sono tratti) è composto da pezzi di Battiato, Ciampi, CCCP, Rino Gaetano, De André, Ivan Graziani, Luigi Tenco, Skiantos, Fiumani (Diaframma). Ecco, per completezza, anche i titoli delle varie canzoni: Io sono uno, Tu, forse non essenzialmente tu, L’animale, Più di così no, Io sto bene, Sono buono, Io, sì proprio io, Verranno a chiederti del nostro amore, Fame, Un vecchio errore.
Naddei (che definisce la propria musica “pop da biblioteca”) riesce mirabilmente a reinventare ognuna delle canzoni citate secondo un canone unificante: quello che fa capo alla propria sensibilità e al proprio senso estetico, operazione che gli consente di presentare un album da un lato estremamente personale, dall’altro, stilisticamente parlando, omogeneo. Elettronica a profusione ed echi new wave, una voce non proprio cantata ma anzi, non di rado, recitata, “Mostri”, che esce per CosaBeat Studio (Ufficio stampa Sfera Cubica) si presenta a chiunque lo ascolti come un CD di canzoni che suonano veramente originali e in qualche modo “inedite”. Queste parole dell’artista, peraltro, sottointendono il senso dell’operazione di rifacimento, recupero e reinterpretazione: “con “Mostri” ho scelto la via del lasciarmi raccontare da altri. Tutte le canzoni le ho provate su me stesso prima di finirle. Alcune le ho anche salutate educatamente perché non ci eravamo trovati.”
Naddei – Mostri
Naddei con il suo “pop da biblioteca” reiventa alcune canzoni della storia musicale italiana