Sound&Vision

Mulatu Astatke @ Teatro delle Celebrazioni

La sua musica è ipnotica, avvolge il pubblico dalla prima all’ultima nota, la grande forza è anche quella di raccontare la storia del suo paese attraverso la musica

Un evento come questo di stasera al Teatro delle Celebrazioni a Bologna difficilmente si ripeterà prossimamente. Anche quest’anno il BJF ha regalato in tutta la città eventi straordinari, importanti e unici.
Mulatu Astatke è la sintesi d’incroci culturali di musica latina e jazz che poi sin incontrano con la musica etiope. Mulatu negli anni costruisce un modo di far conoscere tutto ciò attraverso concerti e dischi. E’ solo negli anni ’90 che con le ristampe dei suoi lavori precedenti s’impone sulla scena internazionale. In Etiopia le origini del jazz sono antichissime e si mescolano con il periodo imperiale dell’epoca e l’evoluzione generazionale etiope. Con il passare degli anni il jazz etiope assume sempre più una forma e Mulatu ne è il massimo esponente.
La sua musica è ipnotica, avvolge il pubblico dalla prima all’ultima nota, la grande forza è anche quella di raccontare la storia del suo paese attraverso la musica; in Etiopia da sempre organizza un festival per inserire musicisti da tutto il mondo e dare loro la possibilità di “aprirsi ed esprimersi” per il bene del jazz etiope. A dimostrazione di quanto è stato capace nel divulgare, tantissimi musicisti del pop e dell’hip hop si sono ispirati al suo stile inconfondibile anche per aver successo.
Per quanto mi riguarda questo concerto è stato uno dei migliori live visti in questo 2024!

( https://mulatuastatke.bandcamp.com/  )

( https://www.bolognajazzfestival.com/ )

Teatro delle Celebrazioni (Bo) 8 11 2024
Mulatu Astatke, vibrafono, tastiere, percussioni 
Byron Wallen, tromba 
James Arben, sassofoni, flauti
Danny Keane, violoncello 
Alexander Hawkins, pianoforte, tastiere 
John Edwards, contrabbasso 
Jon Scott, batteria
Richard Olatunde Baker, percussioni

About the author

Alessandro Ettore Corona

Alessandro Corona nasce a Bassano del Grappa (VI) nel ’57. Dopo aver vissuto in varie zone del Veneto, si trasferisce a Bologna negli anni’70, seguendo tutto il movimento artistico di quel periodo; dai fumetti di A. Pazienza e N. Corona, alla musica rock britannica e americana, a quella elettronica di stampo tedesco, al cinema d’avanguardia tedesco e francese, per approdare poi alla scoperta della fotografia internazionale seguendo corsi di approfondimento e di ricerca.

Scatto per non perdere l’attimo.
Esistono delle cose dentro ognuno di noi, che vanno messe a fuoco.
Esistono cose che ci circondano e che non vanno mai perse, attimi che possono cambiare il nostro futuro; ognuno di noi ha un’anima interiore che ci spinge verso quello che più ci piace o ci interessa.
Io uso la macchina fotografica come un prolungamento del mio braccio, la ritengo un contenitore enorme per catturare tutti quei momenti che mi appartengono.
Passato e futuro si uniscono fondendosi insieme e per caratterizzare l’anima degli scatti creo una “sensazione di fatica” nella ricerca dell’immagine mettendo in condizione l’osservatore, di ragionare e scoprire sé stesso dentro l’immagine.
Trovo interessante scattare senza pensare esattamente a quello che faccio; quando scatto il mio cuore muove un’emozione diversa, sento che la mia mente si unisce con estrema facilità al pulsante di scatto della mia macchina, non esito a cercare quel momento, non tardo un solo secondo per scattare senza riflettere.
Il mio mondo fotografico è principalmente in bianco e nero, il colore non lo vedo quasi più, la trasformazione cromatica è immediata.
Non esito: vedo e scatto!
La riflessione per quello scatto, si trova in mezzo tra il vedere e lo scattare senza esitare sul risultato finale, senza perdere tempo in quel momento.
Diventa immediato per me capire se quello che vedo e che intendo scattare può essere perfetto,
non trovo difficile esprimere quello che voglio, la macchina fotografica sono io.
Ogni scatto, ogni momento, ha qualche cosa di magico, so che posso trasmettere una riflessione quindi scatto senza cercare la perfezione estetica perché nella fotografia la foto perfetta non esiste, esiste solo la propria foto.
Works:
Fotografo e grafico: Mantra Informatico (cover CD), Elicoide (cover LP)
Fotografo ufficiale: Star for one day (Facebook). Artisti Loto (Facebook)
Fotografo ufficiale: Bowie Dreams, Immigrant Songs, Roynoir, Le Sciance, Miss Pineda.
Shooting: Federico Poggipollini, Roynoir, Heide Holton, Chiara Mogavedo, Gianni Venturi, Double Power big band, Progetto ELLE, Star for one day, Calicò Vintage.
Radio: Conduttore su LookUp radio di un contenitore artistico, con la presenza di artisti.
Fotografo ufficiale: John Wesley Hardyn (Bo), Reelin’and Rocking’ (Bo), Fantateatro (Bo), Nero Factory (Bo), Valsamoggia Jazz club (Bazzano), Friday Night blues (Bo), Voice club (Bo), Stones (Vignola), il Torrione (Fe), L’officina del gusto (Bo), Anzola jazz, Castelfranco Emilia blues, Bubano blues, Mercatino verde del mondo (Bo), L’Altro Spazio (Bo), Ramona D’Agui, Teatro del Pratello (Bo), P.I.P.P.U Domenico Lannutti, Insegui L’Arte (Badolato CZ), Artedate (Mi), Paratissima Expo (To), Teatro Nuovo e club Giovane Italia(Pr), Teatro Comunale e Dehon (Bo), Teatro delle Passioni (Mo).

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