Sabato 17 maggio al Teatro Asioli con “Nada Màs Fuerte”abbiamo ascoltato uno straordinario progetto di Mauro Ottolini, dedicato ad alcune delle più grandi compositrici ed interpreti latinoamericane.
Il repertorio esplora le musiche popolari di diversi continenti, ripescando (talvolta dimenticate) canzoni di struggente bellezza, che mettono in risalto il ruolo creativo femminile.
Un viaggio tra le più grandi interpreti della musica popolare messicana, peruviana, libanese, portoghese, creola, cubana, riportando alla luce brani di Chavela Vargas, María Grever, Victoria Santa Cruz, Maria Teresa Vera, Celia Cruz, Amália Rodrigues.
Ci sono poi due omaggi autografi di Ottolini ad Edith Piaf e alla poetessa Ada Merini, un’intensa interpretazione di “Allah Kbir“, brano reso celebre dalla cantante araba Fairouz, e la splendida rilettura di “The wedding” di Abdullah Ibrahim, affidata al canto del trombone ed ai tasti della fisarmonica che riescono qui a creare vere immagini sonore.
Un giro attorno al mondo in cui le atmosfere latine si riflettono anche sulla musica di paesi lontani e in cui il jazz si fonde a un raffinatissimo contesto orchestrale.
Nell’arrangiare questo variopinto programma, Ottolini ha dato risalto a una serie di strumenti che si rifanno alle tradizioni folkloristiche (chitarra, fisarmonica, percussioni, strumenti a fiato peculiari come la tromba bassa e le conchiglie), abbinandoli alle sonorità classiche degli archi. Su questo policromo sfondo strumentale emerge la voce di Vanessa Tagliabue Yorke, capace di far divampare tutta la passione e l’intensità emotiva di queste canzoni, in un’alternanza di rumba, fado, calypso.
Mauro Ottolini – trombone, tromba bassa, conchiglie;
Vanessa Tagliabue Yorke – voce;
Thomas Sinigaglia – fisarmonica;
Marco Bianchi – chitarre;
Giulio Corini – contrabbasso;
Valerio Galla – percussioni;
Zeno De Rossi – batteria
& Quartetto d’Archi