Sound&Vision

Mauro Ottolini @ CorreggioJazz

Scritto da Gabriele Lugli

Al Teatro Asioli primo concerto della ventitreesima edizione CorreggioJazz

Sabato 17 maggio al Teatro Asioli  con “Nada Màs Fuerte”abbiamo ascoltato uno straordinario progetto di Mauro Ottolini, dedicato ad alcune delle più grandi compositrici ed interpreti latinoamericane.
Il repertorio esplora le musiche popolari di diversi continenti, ripescando (talvolta dimenticate) canzoni di struggente bellezza, che mettono in risalto il ruolo creativo femminile. 
Un viaggio tra le più grandi interpreti della musica popolare messicana, peruviana, libanese, portoghese, creola, cubana, riportando alla luce brani di Chavela Vargas, María Grever, Victoria Santa Cruz, Maria Teresa Vera, Celia Cruz, Amália Rodrigues. 
Ci sono poi due omaggi autografi di Ottolini ad Edith Piaf e alla poetessa Ada Merini, un’intensa interpretazione di “Allah Kbir“, brano reso celebre dalla cantante araba Fairouz, e la splendida rilettura di “The wedding” di Abdullah Ibrahim, affidata al canto del trombone ed ai tasti della fisarmonica che riescono qui a creare vere immagini sonore.
Un giro attorno al mondo in cui le atmosfere latine si riflettono anche sulla musica di paesi lontani e in cui il jazz si fonde a un raffinatissimo contesto orchestrale.
Nell’arrangiare questo variopinto programma, Ottolini ha dato risalto a una serie di strumenti che si rifanno alle tradizioni folkloristiche (chitarra, fisarmonica, percussioni, strumenti a fiato peculiari come la tromba bassa e le conchiglie), abbinandoli alle sonorità classiche degli archi. Su questo policromo sfondo strumentale emerge la voce di Vanessa Tagliabue Yorke, capace di far divampare tutta la passione e l’intensità emotiva di queste canzoni, in un’alternanza di rumba, fado, calypso.

Mauro Ottolini – trombone, tromba bassa, conchiglie; 

Vanessa Tagliabue Yorke – voce; 

Thomas Sinigaglia – fisarmonica; 

Marco Bianchi – chitarre; 

Giulio Corini – contrabbasso; 

Valerio Galla – percussioni; 

Zeno De Rossi – batteria 

& Quartetto d’Archi

www.correggiojazz.it

info@teatroasioli.it

www.crossroads-it.org

About the author

Gabriele Lugli

Emiliano di origine, da anni residente nel mantovano Gabriele Lugli sin dall’età di 16 anni si interessa all’arte fotografica.
Inizialmente appassionato alla paesaggistica, si dedica in seguito a reportage di viaggio e a foto di concerti Rock e Prog per poi approdare, al jazz.
Dal 2016 la passione per questo genere musicale lo porta ad essere presente a festival, jazz club e teatri di molte città italiane.
Tra i suoi ispiratori, grandi maestri quali William Claxton, Larry Fink, Herman Leonard e l’italiano Giuseppe Pino.
È abitualmente accreditato nei più importanti festival di musica jazz come Umbria Jazz, Mantova Jazz, Locomotive Jazz, Bologna Jazz, JazzMi, Novara jazz e Padova Jazz Festival, dove nel 2019 ha esposto durante il festival una sua mostra personale allo storico Caffè Pedrocchi.
Accreditato dal 2018 a Time in Jazz nel 2020 è stato fotografo ufficiale.
Con l’Associazione Fotografi Italiani di Jazz, ha preso parte a mostre collettive come il Festival Internazionale di fotografia di Trapani, al Photofestival Milano e alla mostra presso l’Istituto Italiano di Cultura di Edimburgo. Recentemente ha esposto sue foto Jazz in mostre personali in Jazz Club emiliani come ad esempio Cantina Bentivoglio a Bologna, al Centro Candiani di Mestre e al Teatro Ristori di Verona.
Dal 2017 fa parte dei fotografi de “Il Jazz italiano per le terre del sisma” all’Aquila, progetto che ha portato alla pubblicazione di 5 libri fotografici i cui protagonisti sono esclusivamente musicisti jazz italiani.
Nel 2021 e 2022 è stato tra i 30 finalisti del concorso Jazz World Photo.

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