Lo scrivere in musica le circostanze dell’inquietudine del vivere, del passato che tormenta e devasta le certezze del presente, gli interrogativi su un futuro incerto e a volte malinconico, è la caratteristica di chi ha vissuto in prima persona le tematiche e le condivide con una platea affamata di certezze o semplicemente di verità già conosciute, ma che raccontate o meglio cantate da altri, appaiono meno dolorose.
Saperlo fare è gestione di pochi artisti e Matteo Carmignani lo sa fare.
Il cantautore toscano con il suo disco d’esordio Le Curve del Buio, con eleganza e nobiltà d’arte, rappresenta nelle tracce del suo lavoro, la continuità di una ricerca poetica e musicale volta alla caratterizzazione delle emozioni, dello scrivere la vita tra le note di un’esistenza dedita alla ricerca della felicità dietro “l’ultima curva della strada”.
Il disco è accompagnato con l’uscita del video del brano Il Posto al Sole, realizzato con il contributo dell’attrice Roberta Mattei e del regista Geremia Vinattieri.
Una descrizione in chiaro/scuro di una dedica alla realizzazione della presa di coscienza di una vita, che disincanta dalle illusioni primordiali e che percorrere il percorso che il fato a voluto dedicarci. Una pagina correlata da una fotografia degna di lode, che ben predispone al lavoro tutto dell’artista.
Il cantautore, con voce dolce e suadente, ci trasporta verso quel “luogo” che spesso non vogliamo mai affrontare, la consapevolezza delle ferite del passato che lacerano e superano la voglia di rivalsa e di rivincita. Non una sottomissione, ma una consapevolezza di quanto la vita possa farci sentire “diversi e combattuti” e con maturazione artistica il cantautore ne descrive le sfaccettature.
Il disco prodotto da Fabrizio Simoncioni, è significativo e pervaso dalla capacità di assecondare il gusto dell’ascoltatore verso una esperienza di assimilazione importante delle sonorità e dei “momenti” suonati e raccontati.
“È un disco che – racconta Matteo Carmignani – per me segna un punto di arrivo e di rinascita dopo un percorso durato oltre tre anni, un periodo intenso fatto di introspezione che mi ha cambiato e ha rivoluzionato il mio rapporto con la vita. Ho imparato a vivere leggero e gran parte dei fardelli che mi sono portato dentro per anni adesso li ho esorcizzati e una buona parte li ho raccolti in questo disco”.
Il suo percorso artistico passa attraverso gli anni novanta con il gruppo rock Alkimia da lui fondato, dove palesa la sua capacità di compositore di testi e melodie originali e pregne del tessuto socio / descrittivo che accompagna il lavoro dell’artista. Il gruppo cambia nome e direzione musicale: gli Oronero si esibiscono in tutta la Toscana ed anche fuori regione.
Matteo poi si trasferisce a New York e accarezza il cambiamento d’intenti della sua ricerca artistica in progetti di musica elettronica, che portano alla realizzazione di un cd, Diamond, non ancora pubblicato. Rientrato in Italia pubblica un romanzo e una raccolta di poesie: Il momento di partire e Le memorie della speme.
Successivamente inizia il lavoro Le curve del buio, che sono l’approdo, per il momento, della ricerca e studio di Matteo Carmignani della sua stessa voglia di conoscere e conoscersi.
Nell’ascolto del suo lavoro, i brani Le dimensioni del Giorno e Acrobazie, sono quelli che mi hanno lasciato nell’ascolto, una curiosità di conoscere più da vicino il lavoro di Matteo e di farne parte attraverso le sue rime.
La partecipazione alla XXXI edizione di Musicultura 2020, risultando tra i progetti più interessanti, è il punto di partenza di questo artista che sicuramente segnerà con le sue riflessione e la sua musica, i palchi più importanti della scena musicale.
Da seguire.
Matteo Carmignani – Le Curve del Buio
La musica del buio, raccontata da Matteo Carmignani