Il 24 aprile 2025 è uscito Clair Obscur: Expedition 33, opera prima dello studio francese Sandfall Interactive, diretto da Guillaume Broche.
Il gioco, presentato per la prima volta all’Xbox Games Showcase 2024, destando immediatamente l’interesse di moltissimi videogiocatori.
Expedition 33 è un JRPG gaijin, rientrando nel sottogenere dell’Action Command RPG. Più nello specifico, il gioco ibrida un sistema a turni classico dei giochi del genere, con componenti ritmiche interne agli attacchi del giocatore e dei nemici.
Nonostante il gioco sia a turni, i giocatori più attenti possono schivare gli attacchi nemici e potenziare i propri.
Sia chiaro: con questo, la fatica di Sandfall non ha reinventato la ruota, si tratta di un modo di fare giochi di ruolo già normalizzato nel genere, come già hanno stabilito, ad esempio, Super Mario RPG o le saghe di Paper Mario e Mario & Luigi di Nintendo e il più recente Sea of Stars di Sabotage.
In questo caso, però, il successo del titolo è stato un terremoto, un vero e proprio caffè per il dormiente mercato dei giochi di ruolo alla giapponese che continua a macinare un notevole numero di vendite costante senza mai però reinventarsi per davvero.
Expedition 33 ha venduto in soli 3 giorni dalla sua uscita 1 milione di copie, pur essendo una proprietà intellettuale nuova e sconosciuta di un team indipendente di appena trenta membri.
L’esistenza del titolo ricorda a ogni creativo coinvolto nel medium che, seppur l’industria del videogioco stia diventando sempre più satura, una piccola componente meritocratica permea solennemente il mercato, in cui l’estro creativo sembrerebbe proprio essere ricompensato.
Sandfall Interactive prova un amore enorme per il gioco di ruolo alla giapponese, e questo traspare in ogni singola delle ore di gioco che ho trascorso nel mondo di Clair Obscur.
Tutto quello che viene realizzato all’interno del titolo viene fatto con un incrollabile rispetto nei confronti di chi è venuto prima, di chi ha impostato degli standard del genere, di chi ha fatto la storia del medium.
Il team non vuole discostarsi da un bel niente, non vuole spiccare in nulla, almeno non sembra quella la sua intenzione. Gli elementi ruolistici del titolo ripercorrono in maniera spasmodica i punti più alti del genere, prendendo a piene mani dalla golden age della saga di Final Fantasy, e dalla legacy di Squaresoft, come anche dalle saghe Nintendo sopra citate, realizzando qualcosa di unico.
Non si tratta di avere un’idea geniale che fa prevalere il proprio progetto sulla concorrenza, si tratta di amare il videogioco, e quello che ha rappresentato per chi, nel medium, ha finito per lavorarci.
Sono poche le cose, prese singolarmente, in cui riesce Expedition 33 in cui altri titoli non sono riusciti prima di lui, è la visione d’insieme, l’imponente opera che il giocatore ha la possibilità di osservare una volta aperto il gioco, quello che conta.
Clair Obscur: Expedition 33 non ha avuto successo per aver colmato un vuoto del mercato, né tantomeno per aver avuto una trovata sconvolgente.
Sandfall Interactive ha avuto successo perchè i giocatori sono riusciti immediatamente a capire quanto i suoi dipendenti amino videogiocare, ed è bellissimo che sia così.