Cantautore. Ragazzo. Da Durazzo a Genova con un biglietto di sola andata. Si chiama LEDI. Esce in questi giorni in rete il suo primo singolo e lo ha intitolato “UN TEMPO”. Poi ne verrà ancora un altro. Poi piano piano ci avvicineremo al disco. Eterea scansione digitale, non solo del tempo che passa ma anche delle parole che usa. Rivoluzione interiore si ma con quel guizzo che sa di immaturità e di irruenza. Nel video danza Viola Cafuli e poi riflette e poi (la immaginiamo) piangere e lasciarsi perdere. Perchè è questo l’effetto che fa questo ragazzo cantautore, ci fa piangere e ci fa perdere. Almeno per ora. Almeno per questa prima rapida battuta di “Un Tempo”…
Inerente al tempo che corre, tra citazioni Baustelliane e quella gravità di voci corali che ricordano preghiere gregoriane, si stende il tappeto di elettronica finemente ricamata e mantecata assieme dal violoncello di donna…per il resto è estensione, è visione, sono telluriche sensazioni. Credo che sarà l’ennesima scrittura che si ama o si odia. Non sono ammesse le vie di mezzo. Noi ci siamo schierati. “…e freme tutto dentro se non ti basta il tempo…”