Pop Corn

L’EREDITÀ DI GABER

Scritto da Annalisa Nicastro

Un’idea, un concetto, un’idea
finchè resta un’idea è soltanto un’astrazione
se potessi mangiare un’idea
avrei fatto la mia rivoluzione
(Un’idea, 1972)

Per avvicinarsi a un artista si possono percorrere diverse strade. A volte occorre il suggerimento di un amico, altre una recensione entusiastica altre ancora basta un libro. Gaber, Giorgio, il Signor G. può essere quel libro.
Edito da Kowalski a cura di Andrea Predinelli, il libro è un insieme di testimonianze di intellettuali, artisti, amici, raccolte e suddivise in tre sezioni principali a cui se ne aggiungono altre due legate al particolare ricordo della moglie, Ombretta Colli e del suo alter ego, Sandro Luporini.
Le testimonianze inserite sono state selezionate dallo stesso curatore in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber, tra le tante raccolte nel corso degli anni, dalla stessa Fondazione, in occasione di eventi e serate legate alla figura del Signor G.
Come in un puzzle ogni tassello contribuisce a creare un quadro d’insieme, così ogni testimonianza permette al lettore di scoprire un elemento in più della figura di Giorgio Gaber.
Al senso di vuoto che ha lasciato in molti che lo hanno conosciuto da Jannacci a Fernanda Pivano, da Battiato a Iacchetti alla curiosità di coloro, come i Negramaro, che pur non avendolo conosciuto come uomo lo scoprono e ne riconoscono l’elevato valore oggi come artista.
Ma chi era Giorgio Gaber? Uomo dalla personalità poliedrica, fu uno dei principali interpreti del mondo artistico – intellettuale del novecento italiano. Compositore, autore, interprete, attore comico, regista, direttore artistico ma soprattutto un libero pensatore. Considerato da molti un intellettuale vero, attraverso il teatro-canzone, Gaber ha portato in scena le debolezze umane senza nessuna forma di pregiudizio, oltre ogni ipocrisia, mettendosi costantemente in discussione senza nessuna forma di faziosità.
Una carriera sempre all’apice, iniziata in televisione come cantante e proseguita poi nei teatri. Scelta legata all’urgenza che Gaber provava di comunicare con il suo pubblico con il quale ebbe un rapporto intenso, a volte anche conflittuale, ma sempre sincero fino alla sua prematura dipartita.

Tiziana Cantarelli (25.1.09)

Gaber, Giorgio, il Signor G.
Kowalski
a cura di Andrea Predinelli

pp.224, €13,00

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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