Sound&Vision

L’Entourloop, dj set e raggamuffin a Torino.

Scritto da Marco Vitrotto

Prima data italiana della band all’Hiroshima mon amour.

Serata tiepida, anzi bollente.

17 gradi, metà ottobre, serata decisamente tiepida per Torino, ancora non sapevo che di lì a poco il collettivo degli Entourloop avrebbero portato a bollore gli oltre cinquecento accorsi all’ Hiroshima mon amour. Sala strapiena, come sempre.

Vintage dj set

Il collettivo viene fondato nel 2013 da King James e Sir Johnny che tutt’ora si presentano sul palco camuffati da attempati e pacati signori, un po’ come i due terribili spettatori del Muppet Show.

Tutto in perfetto stile vintage, dall’abbigliamento agli accessori, agli oggetti di scena, persino alcuni loro apparati sono rigorosamente analogici. Beh, almeno credo che sotto quelle machere ci siano King James e Sir Johnny

Il collettivo.

La band si compone del trombettista N’Zeng

Troy Berkley voce

Blabbermouf voce

e la bravissima vocalist Favia Coelho ultima arrivata.

Bang-bang.

Si balla già in attesa del concerto, con il dub che fa da sottofondo, e quando la band inizia il club si scatena. C’è dell’hip-hop, l’elettronica di un dj set, ma soprattutto raggamuffin portato all’estremo.  Tra i primi brani la loro versione di Bang-bang, il brano di Sonny Bono del 1966, portato al successo da Cher prima e dalle innumerevoli cover poi. Bella, una lunga tirata che lascia spazio a tutti i componenti della band di rappare per poi ricondursi al tema principale.

Senza sosta fino alla fine, alternandosi i quattro del collettivo con James e Johnny sempre lassù in pedana a dare il tempo, a scaldare il pubblico, ormai arrivato al calor bianco.

Si conclude così la prima data italiana del tour del gruppo francese, a seguire domani Bologna e dopodomani Roma, ce la faranno?

Un ringraziamento all’ufficio stampa di Entourloop e come sempre all’organizzazione di Hiroshima mon amour. (tnx Glenda).

https://www.lentourloop.com/

https://hiroshimamonamour.org/

https://www.instagram.com/photomvphoto/

https://www.sound36.com/

 

 

 

About the author

Marco Vitrotto

Fotografo dall'età di 16 anni, per un po' ho fatto da aiuto per cerimonie varie, così da pagarmi l'hobby. Molto BN, sviluppo/stampa poi dia etc.
I primi concerti nella seconda metà degli anni '80 e fino alla seconda dei '90, poi tutt'altro lavoro e foto quasi esclusivamente in viaggio.
Da un paio d'anni ho ripreso, rinnovato il set-up e nuovamente concerti. La colpa è tutta di Guido Harari!!!
Ho visto una sua mostra l'anno scorso e ho capito che la sindrome di Stendhal esiste davvero...

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