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Le Vittime di Elden Ring: Nightreign

Scritto da Marco De Matteis

Da qualche giorno è uscito al costo di 40€ Elden Ring: Nightreign per PS4/5, Xbox One/Series X/S e PC, il titolo che quest’anno ha fatto parlare di sé nella maniera più divisiva e controversa.

Stiamo parlando dell’ultima fatica della pluripremiata From Softwarecasa di sviluppo madre di titoli del calibro di Dark Souls, Bloodborne, Sekiro: Shadows Die Twice e, ovviamente, di Elden Ring, che sotto la direzione di Hidetaka Miyazaki ha lasciato nel febbraio del 2022 un segno indelebile nell’intera industria videoludica.

Protagonista dell’articolo non è dunque un’azienda come tante, quanto più uno dei monoliti più incrollabili del medium videoludico moderno, un vero e proprio standard di qualità che negli ultimi due decenni non ha mai dato segni di cedimento, indipendentemente dalle scelte, popolari o impopolari che siano, che sono state prese nel corso degli anni.

Elden Ring: Nightreign esce quest’anno con un carico abbastanza pesante sulle spalle. Questo non solo è lo spin off del titolo più venduto (e spesso apprezzato) in assoluto dell’intera storia dell’azienda, ma rappresenta anche un approccio estremamente atipico rispetto ai precedenti di From Software. Si tratta infatti di un titolo dallo spirito quasi interamente multiplayer, cercando di cambiare il gameloop del gioco padre in qualcosa di più frenetico, immediato e “accessibile”, sezionato in tante micro partite che il giocatore ha la possibilità di giocare in compagnia di due amici. Di fatto, il titolo è il primo rogue-like soulsborne che From abbia mai realizzato, assumendo il ruolo di esperimento, sia ludico che commerciale.

Con il nome che porta, era ovvio il titolo vendesse moltissimo. Indipendentemente dal riscontro della critica, questo, uscito da appena 3 giorni, ha già totalizzato 2 milioni di vendite, e non accenna a fermarsi dal trovare nuovi acquirenti.

Il giornalismo internazionale, però, da una settimana a questa parte ha fatto sorgere qualche campanello d’allarme. Quasi nessuna testata ha realmente premiato questo gioco, che è stato passato in rassegna con una tiepida media voti registrata negli aggregatori di 77/100.
Ci si riferisse ad una azienda qualsiasi questo articolo non avrebbe motivo di esistere. In un mercato videoludico dove il non è affatto un buon voto (quanto più un modo elegante che spesso un critico utilizza per bocciare un titolo), il fatto che una valutazione del genere sia stata riservata tra tutti, proprio a un titolo From Software, ha fatto nascere qualche crepa sul nome che tutti credevano infallibile. Il mercato internazionale era, prima del lancio, non solo spaventato, ma già deluso.

L’uscita del titolo ha fatto presumibilmente comprendere immediatamente la situazione vissuta dai recensori a tutti gli acquirenti del prodotto, che si sono trovati davanti a quella che è per me una delle più ingiustificabili e spudorate manovre di accumulo di denaro siano state fatte nel recente mercato dei giochi di ruolo.

L’idea del prodotto è bella, forse geniale in qualcuno dei picchi ludici che il gioco raggiunge, regalando un’esperienza divertentissima per i più navigati. Bastano però pochissime ore, se non minuti di gioco per far notare al giocatore una serie interminabile di mancanze scontate che renderebbero il titolo più apprezzabile.

Va innanzitutto notato il già evidenziato da tutti: il gioco pubblicizzato come giocabile sia in solitaria che in multigiocatore è in data odierna completamente inaccessibile se non si vuole giocare con amici o con sconosciuti trovati online.
Non c’è nulla che vieta al giocatore di iniziare una partita da solo, il gioco lo permette, con tanto di modalità apposita. E’ la casa di sviluppo stessa che non si è curata di bilanciare l’esperienza in maniera più facile per chi non ha compagni di squadra, rendendo la vita impossibile a chi amici con cui giocare non ne ha o non ne vuole, dato che l’intera avventura è palesemente bilanciata per essere affrontata da tre persone.
Ciò che fa suscitare ancora più dubbi è però il fatto che oggi, 2 giugno 2025 dopo pochissimo dal lancio, il gioco è stato aggiornato con dei bilanciamenti per iniziare a lavorare sulla realizzazione di una consona modalità singleplayer. Il gioco, già sotto questo punto di vista, è stato fatto uscire consapevolmente fallato per essere corretto in futuro. Si è presa la decisione di vendere il software nella certezza che la salda ancora della community avrebbe comprato il gioco indipendentemente dalla sua qualità, utilizzando il pubblico come tester pagante del prodotto.

Lo spavento arriva però quando il gioco lo compri, lo installi e lo avvii, rendendoti conto che questa problematica giustamente sottolineata da tutti è solo il capro espiatorio di un gioco i cui problemi sono interminabili. Si sta soltanto scalfendo la punta di un iceberg che sembra essere al momento profondissimo.

Anche giocato in compagnia il gioco non è chiaro. Al giocatore non viene spiegato assolutamente nulla del gioco che sta giocando, viene preso per scontato che imparerà da solo. La consapevolezza più preoccupante che ho appreso durante le mie ore di gioco è però che il team di sviluppo non abbia realmente studiato un’interfaccia utente supponendo che il giocatore capisse determinate cose per conto suo, semplicemente sembra “non averci pensato”, o perlomeno che non abbia avuto le risorse per elaborare tali menu al meglio. L’inclusione a prima vista completamente casuale di determinati parametri, dettagli o spiegazioni rispetto ad altri fa supporre che non sia stato dato il giusto tempo a chi di dovere di sviluppare un’esaustiva UI per i giocatori meno navigati.

Importante notare infatti come il titolo prenda innumerevoli volte per scontato che il giocatore abbia già giocato il gioco predecessore. Boss, abilità delle armi, paradossalmente le statistiche stesse delle armi non vengono spiegate al giocatore mentre questo sta giocando, e purtroppo per come il gioco di ruolo e i giochi From Software si sono evoluti negli ultimi anni non è possibile semplicemente assumere che questo sia fatto apposta, non è affatto credibile.

La direzione artistica del gioco, inoltre, rispetto ai precedenti capolavori della casa, mi ha lasciato interdetto, essendo poco ispirata rispetto al passato, priva della personalità a cui la community è abituata.
Gli asset che la compongono sono stati inoltre tutti presi direttamente dal gioco padre, rendendo di fatto il valore produttivo dell’opera molto più scarso di quanto non si pensasse.

Il gioco sembra fatto appositamente con l’intenzione di essere corretto in seguito, con calma, con il responso dei fan più accaniti, che indicheranno alla casa di sviluppo (dopo aver pagato 40€) tutti gli errori che questa ha commesso, se non più presumibilmente tutte le feature che questa si è dimenticata di introdurre, e tutto questo è stato fatto senza vendere il prodotto come un accesso anticipato ad un gioco da ultimare, ma come un vero e proprio titolo completo.

Non sembra sia stato dato il giusto tempo per far uscire niente di quello che ho giocato negli ultimi giorni. Importante ribadire che l’idea funziona, il gioco mi sta divertendo molto, ma non mi sembra di star giocando alla stessa proprietà intellettuale su cui ho messo mano 3 anni fa, o molto semplicemente ad un’opera targata From Software. La community è di fatto vittima di una blanda operazione commerciale, e quel monolito che avevo in mente sembra starsi sgretolando per approfittarsi del vasto mercato a cui fino a qualche anno fa non era abituato.

 

About the author

Marco De Matteis

Mi chiamo Marco De Matteis, abito a Roma e ho 21 anni.
Mi piacciono i videogiochi.

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