Sulla musica

La Figlia Del Capitano – Musica di Fernando Previtali

Scritto da Annalisa Nicastro

Capitolo 2.1 (parte 18) I musicisti cinematografici del dopoguerra: i “maggiori”, fra tradizione ed innovazione. La Figlia Del Capitano – Musica di Fernando Previtali

La Figlia Del Capitano – Musica di Fernando Previtali

Nato ad Adria (Rovigo) il 16 febbraio 1907; morto a Roma il Iº agosto 1985. Direttore d’orchestra e compositore, si diploma al conservatorio di Torino, dove studia violoncello sotto la guida di S. Grossi, organo sotto quella di U. Matthey e composizione con F. Alfano.
Già violoncellista al Regio di Torino, collabora con Gui alla costitu­zione dell’Orchestra stabile di Firenze nel 1928 e di cui diviene direttore sostituto fino al ’36, anno in cui passa, come direttore stabile, all’Orchestra Sinfonica della radio di Roma (EIAR) e consulente artistico della direzione generale, conservando tale incarico (salvo una pausa nel ’43 – ’45) fino al 1953. Nel 1936 accetta le stesse cariche all’Accademia di Santa Cecilia in Roma, dove per un anno (’52 – ’53) tiene la cattedra di perfezionamento in direzione d’orchestra.
Compie numerose tournées all’estero come direttore ospite: nel ’49 è in Spagna, nel ’47 in Austria, nel ’50 in Germania, nel ’51 in Australia, nel ’55 in Israele, nel ’47 e nel ’57 in Inghilterra, nel ’55 e ’58 negli Stati Uniti e nel ’59 in Giappone. Direttore d’orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia (dal ’59 al ’73), nel 1971 diviene direttore musicale al Regio di Parma e dal ’72 direttore stabile del San Carlo di Napoli.
Tra le sue composizioni vanno ricordate quelle per musica per orchestra (Elegia e fuga, Espressioni sinfoniche, Notturno), per musica da camera (Quartetto e trio), e inoltre revisioni di musiche antiche.
Per il cinema collabora poche volte, dedicandosi intensamente alla direzione d’orchestra in sede di registrazione di partiture cinematografiche non sue e rivelandosi, in questo, interprete sensibile. Tra i suoi lavori originali per il cinema si ricordano: Ecco la radio! (’40) di G. Gentilomo, Una storia d’amore (’42) di M. Camerini, Sant’Elena, piccola isola (’43) di R. Simoni, La figlia del capitano (’46) di M. Camerini.

Segue nel prossimo numero a settembre! Tratto dalla Tesi di Gianluca Nicastro La musica nel cinema del dopoguerra italiano

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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