Gli amori segreti, nascosti in un cassetto, sono quelli più ardenti, sono quelli che, una volta aperto il cassetto, divampano in un incendio perché prendono aria. La storia d’amore fra il jazz e Cristiano Corradetti inizia quando lui aveva vent’anni. Da allora, Cristiano – in arte Kris Corradetti– ha fatto il giro del mondo tra le note sciolte del blues, lo studio approfondito della musicologia, le frequenze impossibili della musicotetapia, del counseling e del cantautorato.
Ma si sa: certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano (cit. Antonello Venditti).
Da quel cassetto aperto è nato Jazzmandoit, una raccolta di quattordici brani da ascoltare con le cuffiette nelle orecchie, mentre si passeggia sotto il sole di una mezza stagione qualunque e lasciare che i pensieri si sciolgano come neve.
L’album è uscito a fine dicembre dell’anno appena scorso e non ci sono inglesismi che tengano. La pronuncia corretta è, infatti, molto italiana e molto musicale: Jazz mando it, ovvero Jazz – mandolino – Italia. Una tripletta in cui l’italianità sconfina nel blues scuro del brano Blues 4 Two, dal latin jazz di Au Loin, alle cordate circensi di Facircus.
Tutto si mescola, si mischia e si contamina a pizzichi di mandolino e chitarre.
Non a caso Corradetti sceglie proprio il mandolino per dare l’inconfondibile tocco di Napoli all’album, quel tocco che addolcisce le note come la pizza a portafoglio riempie la pancia. Strumento ingiustamente relegato alla sola musica popolare, il mandolino diventa il protagonista in Mille lire al mese e dolcemente catapulta il brano originale di Gilberto Mazzi ai giorni nostri.
Grande è anche l’omaggio alla Napoli di Pino Daniele con la rivisitazione acustica di E cerca ‘e me capí.
L’universalità degli stili si sposa alla perfezione sin dal brano di apertura: una jazzatissima Amarcord, brano originale di Nino Rota, rivisitato dalle corde dei bassi che fanno scivolare i ricordi sul mare tranquillo del Transatlantico Rex.
Tutte le quattordici tracce (numero molto caro a Corradetti) sono legate a doppio filo con il passato, a testimonianza che la musica non è fatta solo di stili nel tempo, ma è una viva e spontanea evoluzione e ri-evoluzione.
Kriss Corradetti – Jazzmandoit
Tutto si mescola, si mischia e si contamina a pizzichi di mandolino e chitarre