Recensioni Soundcheck

Korobu – Fading Building

Scritto da Simone Catena

E’ un disco intenso che porta i sentimenti in una galassia lontana con suoni all’avanguardia e di nicchia

I Korobu sono un trio di Bologna interessante, il loro percorso musicale si avvicina alla scena indie rock attuale, toccando anche corde più sofisticate verso il blues contaminato, con aggiunta di electro wave. Nei loro brani si crea uno spaccato definitivo su atmosfere viaggianti che mescolano i diversi generi in un unico obiettivo, quello di sorprendere l’ascoltatore verso qualcosa di nuovo e originale. Nel loro travolgente album d’esordio Fading Building, prodotto per la nuova etichetta italiana Locomotiv Records, nata dallo storico club bolognese. La band crea un mondo dissonante sospeso nel vuoto, dove in chiave energica si trasmette una sinfonia melodica e un’armonia personale, all’interno di un luogo nascosto e misterioso.
Il disco si apre con un eccellente impatto sonoro, raccolto nelle note di “Weird Voices”, segnando un preciso bilanciamento di suoni, a tratti macchinosi con un riverbero ampio e corposo della voce. Nella ritmica si esplora un timbro quasi tribale, che avvicina l’ascolto dream pop verso i primi lavori, targati Flaming Lips. Una buona apertura, che scorre leggera sulle corde giuste.
Segue il singolo “Roads” con un grido d’aiuto verso una società ottusa, pronta a distruggere quello che di buono è rimasto. Il contrasto geniale delle percussioni, si mescola all’elettronica e alla linea vocale ovattata. Del brano troviamo anche un videoclip suggestivo, che si evolve con la tecnica stop-motion, dando quel senso particolare alla tematica affrontata.
“Dropped Pleasure” invece subisce un cambio di sonorità ipnotico, con distorsioni lunari che lasciano una vibrazione ruvida e rocciosa, il resto della traccia scorre su un rituale caotico da brividi. Uno spettro oscuro nella sperimentazione cosmica dei Radiohead fa capolino nella struttura di “Get Lost”, dove la voce calda ossessiva, prende piede in un’opera danzante e preziosa.
Con “Tongue on Tongue” si ritorna a una realtà più lineare, con un contatto umano solido, per dare il via libera alla ricostruzione e una rinascita importante. Poi nel loop temporale il synth, incastra il tappeto sensazionale, per una suite anni 80.
Verso la fine “Even Today” precipita in uno stile furioso e irregolare, con un passaggio rumoroso, che calma la sua corsa solo nella parte finale, immersi nel silenzio. “Interstellar” la traccia successiva, ci invita in un viaggio nella fantascienza, in perfetto mood Daft Punk, con un’insieme incredibile di suoni, che toccano l’ignoto.
L’album si conclude sul testo astratto di “On the Edge” e un ritornello contagioso, che ci rapisce al suo ascolto e chiude a dovere questo lavoro.
I Korobu si presentano sulle scene con un disco intenso, portando i sentimenti in una galassia lontana, per un bagaglio corposo, di suoni all’avanguardia e di nicchia.

The Korobu Line Up:
Giallo: voce, basso e synth
Alessandro: chitarra
Christian: batteria,percussioni

TRACKLIST
01. Weird Voices
02. Roads
03. Dropped Pleasure
04. Get Lost
05. Tongue on Tongue
06. Even Today
07. Interstellar
08. On the Edge

Titolo: Fading Building
Artista: Korobu
Etichetta: Locomotiv Records
Anno: 2022
Genere: Alternative,Electro Rock

https://www.facebook.com/korobukorobu

About the author

Simone Catena

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